Schwartze Thérèse

Luogo di nascita: Amsterdam


Data di nascita: 20 dicembre 1851


Luogo di morte: Amsterdam


Data di morte: 23 dicembre 1918

 

Ambito di attività: Amsterdam, Monaco di Baviera, Parigi


Qualifica: Pittrice

 

Periodo: metà XIX secolo – primo quarto XIX secolo

 

 
 
Bibliografia
  • Hollema, P. Kouwenhoven, Thérèse Schwartze, painting for a living, Cora Hollema - Pieternel Kouwenhoven, Amsterdam 2015,
  • Siedenburg, Thérèse Schwartze, in «Pastels», (2018), pp. 69-77,
  • Women’s histories, feminist histories, catalogo della mostra (San Paolo, MASP Museu de Arte de São Paulo Assis Chateaubriand 23.06-17.11.2019) a cura di M. Leme, A. Pedrosa, I. Rjeille, MASP, Museu de Arte de São Paulo Assis Chateaubriand, San Paolo 2019,
  • Klarenbeek, "High working and high living": the Dutch portraitist Thérèse Schwartze (1815-1918) in Paris, in «Oud-Holland», vol. 133 n. 1 (2020), pp. 33-64;
 
Biografia

Nata il 23 dicembre 1851 ad Amsterdam, in una famiglia di origine tedesco-americana. Fin da bambina dimostra un talento precoce per l’arte, ereditato dal padre, il ritrattista Johann George Schwartze, che la inizia alla pittura all’età di dieci anni. Nel 1873, dopo la morte del padre, subentra nella gestione dello studio di pittura paterno: una vera e propria impresa di famiglia, in cui la madre si occupa della contabilità, mentre le sorelle l’affiancano nell’accoglienza dei clienti.

Parla correntemente tedesco, francese e inglese, qualità che la aiutano a costruire una solida rete di relazioni internazionali. Nel 1875 trascorre un anno a Monaco di Baviera, dove entra in contatto con i pittori come Karl Piloty, Gabriel von Max e Franz von Lenbach. Tra il 1879 e il 1880 si reca due volte a Parigi, visita i principali musei e prende lezioni negli studi dei pittori Léon Bonnat e Jean-Jacques Henner. Nello stesso periodo espone al Salon di Parigi, dove vengono accettate due sue opere: Portrait of Anton van Duyl e Costume flamand du XVIIe siècle; esporrà regolarmente al Salon fino al 1897.

I viaggi influenzano profondamente la sua pittura: la tavolozza si schiarisce e la pennellata si fa più leggera.

A partire dagli anni Ottanta torna stabilmente ad Amsterdam e si afferma come ritrattista della nobiltà locale. Nel 1880 riceve una prestigiosa commissione da parte della regina Emma, i membri della famiglia reale olandese posano per lei più volte e la sua clientela include anche figure di spicco della borghesia europea. Nel 1896, come riconoscimento alla sua carriera, è la prima donna a essere nominata Cavaliere dell’Ordine di Orange-Nassau. Nel 1889 conquista la medaglia d’oro all’Exposition Universelle di Parigi con un autoritratto commissionatole dal direttore degli Uffizi di Firenze, dove il dipinto è tuttora conservato.

Muore il 23 dicembre 1918.

 
 
Opere attualmente reperibili

Portait of Louise van Loon-Borski, 1867, olio su tela, 105 x 96 cm, Amsterdam, Museum van Loon;

Portrait of Gerardus Fredericus Westerman, on the backgound the Artis library, 1878, olio su tela, 154 x 124 cm, Amsterdam, Natura Artis Magistra;

Portrait of madame George Petit, 1879, olio su tela, 220 x 145 cm, Lille, Palais des Beaux-Arts;

Portrait of young women with her dog Puck, 1879-1885 ca, olio su tela, 114 x 103 cm, Amsterdam, Rijksmuseum;

Portrait of Queen Emma with Princess Wilhelmina on her arm, 1881, olio su tela, 141 x 98 cm, Apeldoorn, Paleis Het Loo;

Portrait of Wally Moes, 1884, olio su tela, 76 x 59 cm, Laren, Singer Laren;

Self-portrait, 1888, olio su tela, 129 x 88 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi.

 
 

A cura di: Giulia Brandinelli