Fini Leonor

Luogo di nascita: Buenos Aires


Data di nascita: 30 agosto 1907


Luogo di morte: Parigi


Data di morte: 18 gennaio 1996

 

Ambito di attività: Milano, Parigi


Qualifica: Pittrice

 

Periodo: XX e XXI secolo 

 
 
Bibliografia
  • M. Lo Duca, Leonr Fini, Zocchi e Veronesi, in «Emporium», n.45 (1939), pp.3, 158;
  • Brion, Leonor Fini et son oeuvre, Pauvert, Parigi 1962,
  • Jeleński, Leonor Fini, Clairefontaine, Losanna 1968,
  • Guibbert, Leonor Fini, graphique, Ed. Clairfontaine, Losanna 1971,
  • Dedieu, Leonor Fini, Éditions Frédéric Birr, Parigi 1978,
  • Lauter, Leonor Fini. Preparing to meet the strangers of the new world, in «Women’s art journal», n. 1 (1980), pp. 44-49,
  • Gaggi, Leonor Fini, a mythologu of the feminine, in «Art international», n. 23 (1979/80), pp. 34-39,
  • De Chiurco, Teatralità e mistero nell’opera di Leonor Fini, in «Archeografo triestino», n. 58 (1998), pp. 21-44,
  • Godard, Leonor Fini, le realtà possibili, Selene Edizioni, Milano 1999,
  • Overstreet, Leonor Fini, Favre, Losanna 2001,
  • de Keyser, Léonor Fini, éloge, in «Bulletin de la Classe des Beaux-Arts», n. 15 (2004), pp. 29-35,
  • Crespi Morbido, Leonor Fini alla Scala, Allemandi, Torino 2005,
  • Webb, Leonor Fini, métamorphoses d’un art, Imprimerie Nationale, Parigi 2007,
  • Leron Fini: l’italienne de Paris, catalogo della mostra (Trieste, Civico Museo Revoltella 04.07-27.09.2009) a cura di M. Masau Dan, N. Colombo, Museo Revoltella, Trieste 2009,
  • Mazzucchelli, Leonor Fini, l’incanto dell’ambiguità, in «Elephant & Castle», n. 8 (luglio 2013), pp. 5-33,
  • Valentina, I costumi di Leonor Fini per il teatro francese, un caso di studio poliedrico, in «Memoria e materia dell’opera d’arte», (2014), pp. 139-149,
  • Grew, Feathers, flowers, and flux. Artifice in the costumes of Leonor Fini, in «Intersections», (2016), pp. 259-274,
  • Scappini, Il paesaggio totemico tra reale e immaginario, nell’universo femminile di Leonora Carrington, Leonor Fini, Kay Sage, Dorothea Tanning, Remedios Varo, Mimesis, Milano, Udine 2017,
  • Somos plenamente libres : las mujeres artistas y el surrealismo : Eileen Agar, Claude Cahun, Leonora Carrington, Germaine Dulac, Leonor Fini, Valentine Hugo, Frida Kahlo, Dora Maar, Maruja Mallo, Lee Miller, Nadja, Meret Oppenheim, Kay Sage, Ángeles Santos, Dorothea Tanning, Toyen, Remedios Varo y Unica Zürn, catalogo della mostra (Malaga, Museo Picasso Màlaga 09.10.2017-28.01.2018) a cura di J. Jiménez, M. Sebbag, Museo Picasso Màlaga, Malaga 2017,
  • Ingrao,"The Alcove: an interior with three figures" : Leonora Carrington, Max Ernst e Leonor Fini – Saint Martin d'Ardèche 1938/1940, in «Predella», n. 41/42 (2017), pp. 137-153, LXIV-LXXVIII,
  • Tulino, Leonor Fini prototipo di una specie : "Les Finiens" : dalla rottura con la critica italiana all'affermazione dei "Fantasts" negli Stati Uniti (Roma-New York 1943-1949), in «Predella», n. 49 (2021), pp. 109-118, XXXIV-XXXVII
  • Overstreet, N. Zukerman, Leonor Fini - Catalogue raisonné of the oil paintings, Scheidegger & Spiess, Zurigo 2021,
  • Carrieri, Leonor Fini e Milena Pavlovi ć Barilli, italiennes de Paris alle Quadriennali d'arte di Roma (1931-1939): "accese creatrici d'intense e misteriose figure", in «La Diana», n. 6 (2023), pp. 25-52,
  • Kollnitz, Fashioning the marvellous: dressing-up practices as self-empowerment in the cases of Leonor Fini and Leonora Carrington, in «The dance on moon and sun», (2023), pp. 89-113, 237-239,
  • Io sono Leonor Fini, catalogo della mostra (Milano, Palazzo Reale 26.02-22.06-2025) a cura di T. Arcq, C. Martìn, Moebius, Milano 2025;
 
Biografia

nata a Buenos Aires il 30 agosto 1907 da padre argentino e madre italiana, riceve un'educazione cosmopolita. Rientrata in Italia con la madre, in seguito alla separazione dei genitori, frequenta l'ambiente letterario triestino. A diciassette anni lascia la casa materna per intraprendere numerosi viaggi in Europa.

Non riceve un’educazione artistica  ufficiale, ma studia con il pittore Achille Funi durante un soggiorno a Milano. Nel 1925, decisa a dedicarsi alla pittura, si trasferisce a Milano, dove incontra i pittori Alberto Savinio, Carlo Carrà e si avvicina al Realismo magico.

Nel 1931 si trasferisce a Parigi e il suo interesse per il Surrealismo rafforza ulteriormente la sua propensione per il meraviglioso e l'onirico: donne-sfingi, efebi e chimere popolano i suoi quadri. Nel 1936 partecipa  ad importanti mostre, espone alla International Surrealist Exhibition, allestita New Burlington Galleries di Londra, e a Fantastic Art, Dada, Surrealism, al Museum of Modern Art di New York. Nel 1938 si tiene la sua prima personale alla Julien Levy Gallery di New York, la mostra viene presentata in catalogo da Giorgio de Chirico.

Nel dopoguerra realizza numerose scenografie e costumi teatrali, lavora, tra l'altro, per l'Opéra Garnier di Parigi e per la Scala di Milano.

Nel corso della sua vita vengono organizzate alcune mostre retrospettive, che testimoniano il succeso della sua arte: espone nel 1965 a  Knokke-Le-Zoute, nel 1983 a Ferrara e tra il 1895 e il 1986 a Tokyo.

Durante gli anni Settanta dipinge meno e si dedica alla scrittura di racconti, Fini continua comunque a realizzare quadri fino alla morte, avvenuta a Parigi il 18 gennaio 1996;

 
 
Opere attualmente reperibili

La pastorella delle sfingi, 1941, olio su tela, 46 x 38 cm, Venezia, Collezione Peggy Guggenheim.

 
 

A cura di: Giulia Brandinelli