Varianti del nome: Carla Celesia Lavelli;
Luogo di nascita: Firenze;
Data di nascita: 9 ottobre 1868;
Luogo di morte: Collesalvetti;
Data di morte: 1939;
Ambito di attività: Milano, Collesalvetti
Qualifica: Pittrice
Periodo: XX e XXI secolo
Nata il 9 novembre 1868 a Firenze, è figlia del generale Emanuele Celesia. Nel 1877 si trasferisce a Milano, dove riceve un’educazione privata. Coltiva fin da giovane una forte passione per la pittura e inizia a frequentare l’atelier dell’artista Filippo Carcano.
Nel 1902 viene accettata alla Prima Esposizione Quadriennale Belle Arti di Torino e l’anno successivo tenta di partecipare alla V Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia con l’opera L’uomo di domani senza però venire ammessa. Nel 1905 partecipa con successo all’Esposizione di Belle Arti di Milano e l’accettazione della sua dipinto Eva Nuovissima a una mostra allestita a Monaco richiama grande attenzione e suscita interesse e il suo lavoro che viene riconosciuto dagli scultori Ettore Ximenes e Leonardo Bistolfi e dal pittore Claudio Mario.
Sensibile alla causa delle donne prende, nel 1906 organizza a Milano, presso la Sala Femminile del gruppo delle Artiste, un’esposizione dedicata all’esaltazione del lavoro femminile con il fine di far valere i dirti delle donne. Nel 1909 prende poi parte, presso Villa Reale, a Milano, alla mostra realizzata a favore del Patronato per le operaie povere.
Nel 1911 sposa il nobile Gino Lavelli De Capitani. La coppia vive tra Milano e Collesalvetti, in provincia di Livorno. Milano le offre stimoli culturali e impegno sociale: si iscrive al Lyceum a Milano e diviene responsabile della sezione artistica femminile. Successivamente viene nominata a capo della Federazione Artistica Femminile Italiana, il cui scopo era organizzare esposizioni dedicate alla creatività femminile per i raccogliere fondi da devolvere ai soldati al fronte e ai feriti della Prima guerra mondiale. Convinta sostenitrice della partecipazione delle donne italiane allo sforzo bellico, dal 1914, per qualche anno, si dedica con meno assiduità alla pittura impegnandosi a tempo pieno nel movimento per l’emancipazione femminile. Collesalvetti, invece, diventa il luogo in cui la sua arte si esprime con maggiore libertà. Qui progetta il Monumento ai Caduti della Prima guerra mondiale, inaugurato nel 1925: una scalinata monumentale che culmina in un obelisco sormontato da un’aquila in bronzo. Nel 1923, abbandonata quasi del tutto l’attività espositiva, decide di riprodurre, all’interno della sua villa a Collesalvetti, parte degli affreschi realizzati nel Camposanto di Pisa.
Muore nel 1939, poco dopo, il marito, raccoglie i suoi scritti e le sue opere nel volume Pensieri, scritti, discorsi, opere di Carla Celesia, baronessa di Vegliasco, in Lavelli de Capitani;
Monumento ai caduti, 1920-1925, bronzo, intonaco, laterizio, marmo, Collesalvetti.