Bisi Adriana

Cognome: Bisi;

Nome: Adriana;

Varianti del nome: Adriana Bisi Fabbri, Adrì;

Luogo di nascita: Ferrara;

Data di nascita: 1 settembre 1881;

Luogo di morte: Travedona;

Data di morte: 29 maggio 1918;

Periodo (secolo): ultimo quarto XIX secolo – primo quarto XX secolo;

Ambito di attività: Ferrara, Padova, Bergamo, Milano;

Qualifica: pittrice, vignettista; 

 
 
Bibliografia
  1. Tassinari, La “monella dolorosa”: brevi note ed interrogativi su Adriana Bisi Fabbri, artista ferrarese di inizio ‘900, in «La Pianura» n. 1 (2004), pp. 80-82,

Adriana Bisi Fabbri; 1881–1928, catalogo della mostra (Milano, Museo della Permanente 03.05-19.06.2007) a cura di L. Sansone, Mazzotta, Milano 2007,

  1. Bentivoglio, F. Zoccoli, Le futuriste nelle arti visive, De Luca Ed. d’Arte, Roma 2008,
  2. Tamborini, La prima guerra mondiale nelle illustrazioni della pittrice Adriana Bisi Fabbri (Ferrara 1881 – Travedona 1918), in «Rivista della Società Storica Varesina» n. 36 (2019), pp. 151-166,
  3. L’intelligenza non ha sesso: Adriana Bisi Fabbri e la rete delle arti, 1900-1918, catalogo della mostra (Milano, Museo del Novecento 03.12.2018-08.03.2020) a cura di G. Ginex, D. Giacon, Electa, Museo del Novecento, Milano 2019,
  4. Morganti, Nel segno del Liberty, i disegni umoristici di Adriana Bisi Fabbri dal 1911 al 1914, in «Grafica d’Arte» n. 124 anno 31 (ottobre – dicembre 2020), pp. 10-15,
  5. Fontana, "[...] ma io lavorerò da morire io non voglio essere una donna ...", le battaglie per l'emancipazione di Adriana Bisi Fabbri negli anni Dieci del Novecento, in «Piano b», vol. 8 n. 2 (2023), pp. 26-51;
 
Biografia

Nata a Ferrara il 1 settembre 1881, in una famiglia di artisti: lo zio materno, Alessandro Mantovani, è decoratore alla corte papale, mentre la cugina Rosina Mantovani Gutti è una ritrattista piuttosto nota a Parigi, e il famoso artista Umberto Boccioni è suo cugino di secondo grado.

Autodidatta, mostra sin da giovanissima una spiccata predisposizione per le arti: il primo disegno che si conosce, una piccola Testa femminile, risale al 1900. Nel 1901, a causa dei problemi economici della famiglia, si trasferisce a Padova in cerca di lavoro e va a vivere con la cugina Cecilia Forlani Boccioni e sua figlia Amelia, entrambe cucitrici. Trova lavoro come ricamatrice, mestiere che svolge per oltre quattro anni. Parallelamente coltiva le sue doti artistiche, guarda con interesse al pittore Gaetano Previati, che conosce poco dopo a Milano, e ne assimila la tecnica divisionista. Nel 1905 è alla VI Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia. Nel 1907 sposa il giornalista Giannetto Bisi, e la coppia si trasferisce a Bergamo dove Bisi Fabbri comincia a collaborare con diverse testate giornalistiche per cui realizza copertine e vignette.

Nel frattempo espone in numerose mostre: a febbraio 1908 al Circolo Artistico di Bergamo, a maggio alla Quadriennale di Belle Arti di Torino, nel 1910 all’Accademia di Carrara di Bergamo e alla Società Arti e Mestieri di Vicenza, a dicembre partecipa con tre pastelli caricaturali alla I Esposizione Internazionale Femminile di Torino, e nel 1911 partecipa alla mostra "Frigidarium" Esposizione Internazionale di Umorismo al Castello di Rivoli. Si sposta a Roma, dove conosce Giacomo Balla e visita il suo studio, poi a Firenze, dove espone al Lyceum femminile. Tra il 1913 e il 1914 espone a Torino e in altre città, distinguendosi alla I Esposizione Internazionale di Caricatura e Umorismo organizzata dalla rivista «Il Numero». Nel 1914 si avvicina al gruppo Nuove Tendenze a Milano, su invito del pittore Leonardo Dudreville. Nel 1915 inizia a collaborare con il quotidiano «Il Popolo d’Italia», diretto da Benito Mussolini, di cui condivide la linea interventista.

Nel 1916 si trasferisce a Milano con il marito dove allestisce il suo studio. Parallelamente si avvicina al teatro e realizza costumi e scenografie, disegna poi figurini di moda per alcune riviste. Nel 1918 si ammala di tubercolosi, malattia che la porterà in breve alla morte;

 
 
Opere attualmente reperibili

Lady Godiva, 1912 ca, olio su tela, 154x5 x 158x5 cm, Rovereto, Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto,

Ritratto della Principessa Pignatelli, 1917, olio su tela riportata su cartone, 56 x 44,5 cm, Verbania, Museo del Paesaggio.

 
 

A cura di: Giulia Brandinelli