- M. Bashkirtseff, Journal de Marie Bashkirtseff, Manz, Vienna 1884
- S.a., Catalogue des œuvres de M.lle Bashkirsteff, Ludovic Baschet, Paris 1885
- M. Baskirceva, F. Coppée, Lettres de Marie Bashkirtseff, Charpentier, Paris 1891
- A. Chauet, Moussia ou la vie et la mort de Marie Bashkirtseff, Charpentier et Fasquelle, Parigi 1926
- H. Besnard-Giraudias, Marie Bashkirtseff, in «Bulletin», n. 84 (1984), pp. 68-71
- C. Cosnier, Marie Bashkirtseff, un portrait sans retouches, Horay, Parigi 1985
- L. P. Konz, Marie Bashkirtseff (1858 – 1884): “la dame blanche”, in «Athanor», n. 13 (1995), pp. 63-69
- Marie Bashkirtseff, peintre et sculpteur & écrivain et témoin de son temps, cat. mostra, Nizza, Musée des Beaux-Arts Jules Chéret, 1995
- B. Debrabandère-Descamps, Marie Bashkirtseff, Musée des Beaux-Arts de Nice, Nizza 2001
- L. P. Konz, Marie Bashkirtseff's life in self-portraits (1858 - 1884), Mellen, Lewiston 2005
- Women’s histories, feminist histories, cat. mostra, MASP, San Paolo 2019
- G. Ho, “…il lui faut Paris”, in Passages à Paris, Mare & Martin, 2023, pp. 83-94
-. Pillon, Marie Bashkirtseff’s sincere art..., in Impressionism and its overlooked women, Ordrupgaard, 2024, pp. 77-89

Nata a Gavrontsy in Ucraina il 12 novembre 1858, da una famiglia aristocratica russa, ricevette un'educazione raffinata sin da giovane, alternando lezioni di danza, musica e disegno. La sua carriera artistica si svolse principalmente in Francia, lontano dal paese natio che lasciò all'età di dodici anni. Viaggiò a lungo in Europa, prima di stabilirsi definitivamente a Nizza nel 1870. Lì ricevette lezioni di disegno da François Bensa e Charles Nègre, ma scoprì la passione per la pittura studiando con Wilhelm Kotarbiński a Roma.

Nel 1877 si iscrisse all'Académie Julian di Parigi come allieva di Tony Robert-Fleury. Negli anni Ottanta iniziò a contribuire al giornale femminista La Citoyenne con lo pseudonimo Pauline Orrel, sostenendo la causa dell'accesso delle donne alle scuole di belle arti. Poco dopo compì un viaggio in Spagna, visitando il Museo del Prado. Tornata in Francia, l’influenza di Émile Zola e l’incontro con Jules Bastien-Lepage la portarono verso il Naturalismo.

Le figure popolari dei faubourg parigini entrarono nel suo repertorio iconografico. Ricercando il proprio stile, si avvicinò prima all’Impressionismo — con particolare interesse per la pittura en plein air — e poi al Simbolismo. Realizzò sculture e dipinti con protagoniste figure femminili letterarie e bibliche. Nel 1884 partecipò al Salon con Un meeting, che riscosse grande successo e fu acquistato l’anno successivo dal Musée du Louvre. Morì poco dopo di tubercolosi, lasciando incompiuto il dipinto Les Saintes Femmes.

- Intimité, 1881 ca, incisione su carta velina con preparazione bianca, 29 × 26 cm, Parigi, Musée d’Orsay
- Portrait de la comtesse Dina de Toulouse-Lautrec, 1883, pastello e carboncino su carta, 61 × 50 cm, Parigi, Musée d’Orsay
- Douleur de Nausicaa, 1884, bronzo, 83 × 24 cm, Parigi, Musée d’Orsay
- Portrait de Madame X, 1884, pastello e carboncino su carta, 56 × 46,5 cm, Parigi, Musée d’Orsay
- Un meeting, 1884, olio su tela, 195 × 177 cm, Parigi, Musée d’Orsay