Alciati Evangelina Gemma

Luogo di nascita: Torino
Data di nascita: 21 agosto 1883
Luogo di morte: Torino
Data di morte: 2 gennaio 1959
Ambito di attività: Piemonte
Periodo: XX e XXI secolo
Qualifica: Pittrice

 
 
Bibliografia
  • Evangelina Alciati nelle raccolte pubbliche e private, catalogo della mostra (Torino, Palazzo Granieri, Circolo degli Artisti 1960) a cura di A. Tomaselli, Editr. TECA, Torino 1960,
  • F. De Caria, D. Taverna, Appunti su Evangelina Alciati, (1883-1959), con carteggi inediti di Giuseppe Mentessi e Ferrucci Ferrazzi, Famija turineisa, Torino 1991,
  • Evangelina Alciati, pittrice per scelta e per ragione di vita, catalogo della mostra (Canelli, Galleria d’arte La Finestrella 7-31.03.1998) a cura di S. a., Litografia Fabiano, Santo Stefano Belbo 1998,
    A. M. Fracchia, P. Mantovani, M. Galli, Evangelina Alciati (1883 - 1959), chiara profonda intelligente pittura, Fabiano, Canelli 2007,
  • C. Lollobrigida (a cura di), Donne che dipingono: itinerari romani, sulle tracce delle artiste dal XVI al XXI secolo, Foligno, Et Graphiae 2013, pp. 32;
  • Evangelina Alciati, l’occhio e l’anima, catalogo della mostra (Torino, Pinacoteca dell’Accademia Albertina 7.03-12.04.2015) a cura di E. Di Mauro, P. Mantovani, Albertina Press, Torino 2015;
  • F. Lombardi, Evangelina Gemma Alciati: “io nata alla più grande libertà”, il percorso paradigmatico, in Artiste a Roma, percorsi tra Secessione, Futurismo e Ritorno all’ordine, catalogo della mostra (Roma, Musei di Villa Torlonia, Casino dei Principi 14.06-06.10.2024) a cura di AA. VV., De Luca editori d’arte, Roma 2024, pp. 31-34;
 
Biografia

Nata a Torino il 21 agosto 1883, è l’unica donna ad essere ammessa, nel 1899, al corso preparatorio dell’Accademia Albertina dove conseguirà il diploma nel 1906.

Al diploma seguono alcuni soggiorni parigini, dove si aggiorna e conosce il pittore Pietro Anacleto Boccalatte da cui avrà un figlio nel 1907. Alciati sceglie di non sposarsi per perseguire la carriera artistica e, lo stesso anno, esordisce prendendo parte alla LXVI Esposizione della Promotrice di Torino con il dipinto Triste madre affermandosi come ritrattista.

Cinque anni dopo è tra le poche donne ammesse alla X Esposizione internazionale d'arte della Città di Venezia, occasione in cui espone il dipinto Ritratto di signora. La mostra viene accolta con entusiasmo e viene recensita positivamente da Enrico Thovez su «La Stampa».

Nel 1913 a coronamento dei suoi successi le viene dedicata una sala personale nell’ambito della II Esposizione Internazionale Femminile di Belle Arti allestita presso Palazzo Stabile del Valentino a Torino, occasione in cui il dipinto Ritratto di bambina viene acquisito ed entra a far parte della collezione della Galleria Civica di Arte Moderna di Torino.

Nel corso degli anni Dieci soggiorna frequentemente a Roma, dove dipinge, espone e intesse una fitta rete di frequentazioni con artisti coevi, tra cui: Felice Carena, Armando Spadini, Ferruccio Ferrazzi e Grazia Deledda.

Nel corso degli anni Venti e Trenta, quando è ormai un’artista riconosciuta e affermata, si dedica alla realizzazione di paesaggi e nature morte e sperimenta l’uso del pastello. Parallelamente la sua attività espositiva diminuisce: nel 1921 prende parte alla Prima Biennale Romana presso il Palazzo delle Esposizioni a Roma e nel 1922 espone nuovamente a Venezia in occasione della XIII Esposizione internazionale d'arte, per poi dedicarsi soprattutto a rassegne torinesi.

Dopo la morte del figlio, sopraggiunta nel 1938, continua a lavorare alacremente, conducendo però una vita ritirata.

Nel corso della Seconda guerra mondiale si rifugia a Montà d’Alba, dove dipinge numerosi paesaggi, per poi tornare a Torino dove si dedica alla realizzazione di quadri raffiguranti soggetti quotidiani quali fiori e vedute riprese dal balcone di casa.

Il 2 gennaio 1952 muore a Torino, nell’abitazione in cui si era ritirata nel corso degli ultimi anni della sua vita.

 
 
Opere attualmente reperibili

La violinista, 1908, olio su tela, 91 x 66 cm, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Ritratto di bambina (Ornella Spano), 1910, olio su tela, 150 x 94 cm, Torino, Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea
Ritratto di due giovinette, 1913, olio su tela, Roma, Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea
Autoritratto, 1914, olio su tela applicata su compensato, 59 x 59 cm, Torino, Collezione Peyron
Ritratto della madre (Mia madre, Figura femminile), 1919, olio su tela, 145 x 115 cm, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Ritratto (Due giovanette), 1918, olio su tela, 88,5 x 65,5 cm, Roma, Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea
Ritratto del maestro Giacomo Grosso (Ritratto del pittore Giacomo Grosso), 1919, olio su tela, 119 x 71 cm, Torino, Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea
Ritratto di uomo seduto (Figura d’uomo seduto, Ritratto d’uomo), 1919, olio su tela, 190 x 100 cm, Torino, Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea
Compianto sul figlio morto, 1938, olio su tela, 100 x 110,5 cm, Torino, Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea; al verso Pane (Donne che panificano, Contadine che panificano), 1922, olio su tela, 136 x 115 cm, Torino, Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea
Autoritratto, 1923, pastello su carta, 64 x 51,5 cm, Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti
Ritratto di Fiorenza Boccalatte, 1935, olio su tela, 59 x 44 cm, Torino, Pinacoteca dell’Accademia di Belle Arti
Convolvoli sul balcone del mio studio, 1954, olio su tavola, 60 x 50 cm, Rapallo, Collezione A.M. Fracchia

 
 

A cura di: Giulia Brandinelli