PERCORSI DIDATTICI

 
Il linguaggio d'odio di genere e violenza di genere. Riflessioni e relazioni tra adolescenti.
 

CONTENUTI

Percorsi sul linguaggio d'odio di genere e violenza di genere. Riflessioni e relazioni tra adolescenti.
Temi specifici

  • Stereotipi e ruoli di genere
  • La violenza di genere nelle relazioni intime tra gli adolescenti
  • La violenza di genere in ambito sociale e nei contesti di socializzazione.
  • Il linguaggio d’odio di genere nei contesti online e social

TARGET

Scuole secondarie di primo e di secondo grado, enti di formazione professionale.
Extra scuola: comunità, centri di aggregazione, adulti di riferimento


DURATA INDICATIVA

2-3 ore

 
Suggerimenti per il lavoro con le classi

Esaminare ed esplorare le credenze giovanili nei confronti della violenza di genere e il legame tra gli stereotipi di genere e la violenza di genere.

Esporre e sfidare le attitudini di tolleranza nei confronti della violenza di genere tra i/le giovani, in particolare sulla tolleranza alla violenza psicologica e all'hate speech di genere.

Sensibilizzare le ragazze e i ragazzi affinché riconoscano e si oppongano alla violenza di genere e sviluppino pensieri e comportamenti volti al rispetto e al valore di se stessi/e anche in ambito relazionale, favorendone il coinvolgimento attivo nello sviluppo di un ambiente sicuro e protetto sia fuori dalla rete che “online”, sia per sé che per i/le loro coetanei/e.

Promuovere lo sviluppo di un pensiero critico tra i/le giovani anche nei confronti degli attori importanti nella socializzazione di genere, in particolare nelle modalità di esposizione e utilizzo di internet e degli altri media che ad oggi risultano essere scenario integrante in cui interagiscono le nuove generazioni.

In tutte le fasi del laboratorio utilizzare stimoli e materiali multimediali per facilitare il dibattito e aiutare gli studenti e le studentesse a confrontarsi su temi così delicati.
Con un congruo numero di ore è possibile utilizzare la tecnica della Peer Education, che è conosciuta per la sua efficacia e ha una ricaduta sul contesto ampia e diffusa.

ESEMPIO DI ESERCIZIO

Leggere e rileggere le notizie (esempio: caso della modella Armine Harutyunyan).
Chiedere alla classe:

1) EMOZIONI:

  • quali emozioni vi ha suscitato l'articolo?
  • Come pensate si sia sentita la protagonista?


2) RICONOSCIMENTO DELLA VIOLENZA:

  • individuate nel contenuto dell'articolo le forme di violenza di genere legato all'avvenimento e anche le modalità di comunicazione stesse che rappresentano hate speech di genere.

 

3) RUOLO DI CHI OSSERVA:

  • qual è il ruolo di chi condivide o mette like e chi pubblica o commenta? Chiedere alla classe cosa viene in mente quando si parla di linguaggio d'odio e quali sono secondo loro le tipologie specifiche di questo fenomeno.

Questi alcuni esempi che potrebbero emergere:

  • sexting non consenziente
  • minacce, provocazioni, insulti basati sul genere
  • body shaming
  • inondare di messaggi insultanti una casella di posta elettronica
  • postare o diffondere informazioni erronee su una persona con l'intento di denigrarla o di danneggiare la sua reputazione
  • prendere di mira una singola persona e incitare altri utenti ad attaccarla o prenderla in giro ("shit storm")
  • cyberbullismo di genere
  • condividere con altri foto/video intime di una persona, senza il suo consenso
  • condividere con altri email/chat/messaggi privati di una persona senza il suo consenso
  • fare pressioni sugli altri/e, affinché escludano qualcuna/o da una comunità sia online che offline, per questioni di genere


CONSIGLI PER INSEGNANTI SUL TEMA DEL LINGUAGGIO D'ODIO

  • Essere pronti/e a discuterne
  • Utilizzare esempi in classe e non esitare a sollevare tali questioni
  • Essere consapevoli del legame tra linguaggio d'odio online e offline
  • Essere consapevoli che un atteggiamento può alimentare il passaggio all'atto
  • Potersi rivolgere alla polizia postale
  • Mettersi in rete con i genitori
  • Offrirsi come adulti di riferimento
  • Essere consapevoli delle forme di violenza online e offline, comprese le forme più specifiche per i giovani (sexting non consenziente, bodyshaming, revenge porn, grooming etc... )
  • Responsabilizzare i/le giovani
  • Dare l'esempio
  • Ragionare sull'importanza di chi osserva ciò che accade (il ruolo del terzo)
  • Conoscere le associazioni, gli organi i servizi per contrastare il linguaggio d'odio
 
Linee di intervento nell'Istituto/Ente

Introdurre questa attività nelle ore di educazione civica e/o in moduli interdisciplinari, ad es storia/economia/inglese.

 
Materiali di riferimento

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