La Provincia di Bologna ha iniziato ad affrontare sistematicamente il problema del superamento delle barriere architettoniche già a metà degli anni Ottanta.
Nel Gennaio-Febbraio del 1987 vide la luce la ricerca, commissionata ad uno studio specializzato, intitolata: “Barriere architettoniche - Studio sulle condizioni del patrimonio edilizio di proprietà della Provincia di Bologna”. Il documento prendeva in considerazione 73 immobili aperti al pubblico, di varia epoca, destinazione e dimensione. Di questi 44 erano edifici scolastici.
I problemi riscontrati erano relativi soprattutto al sistema dei percorsi (parcheggi, dislivelli, segnaletica di accesso, larghezza degli accessi, collegamenti verticali) e di fruibilità interna, quali servizi igienici e spazio di manovra. L’origine del problema era da ricercarsi in alcuni casi nella vetustà dell’edificio, nell’adattamento ad usi diversi di immobili inadatti, e anche in una certa progettualità venuta avanti negli anni ’60 e ’70 che trovava nella pianta "mossa" e piena di dislivelli, le ragioni di una "modernità" non altrimenti espressa.
A seguito dello studio, all’inizio degli anni ’90, fu iniziata la programmazione ed il finanziamento delle opere necessarie, ad iniziare da quelle riguardanti gli edifici scolastici. Parallelamente, i nuovi progetti venivano avviati tenendo ben presenti le nuove norme e le esperienze che via via si maturavano, con attenzione anche a quanto avveniva nel resto d’Europa.
I primi edifici adattati furono l’allora ITCMarconi, l’ITC Paolini a Imola, il complesso Pacinotti-Pier Crescenzi, l’ITC Einaudi a San Giovanni in Persiceto, l’ITCTanari, il grande complesso dell’ITIS Belluzzi e gli scientifici Fermi, Valeriani e Righi. Altri immobili, verificata l’impossibilità di messa a norma anche negli altri aspetti impiantistici, furono rilasciati. Si passò alla fase di costruzione dei nuovi complessi scolastici (Luxemburg, San Giovanni in Persiceto, Porretta, Casaleccchio, Imola, Vergato) raccogliendo anche la difficile eredità derivante dalla nuova normativa in materia di edilizia scolastica, che passò gli oneri relativi a tutte le scuole superiori alle Province.