Dati principali
Nel 2024 nella città metropolitana di Bologna sono avvenuti 3.900 incidenti stradali con infortunati, 169 in meno rispetto a quelli rilevati nel 2023. Sono 48 le persone decedute (29 in meno) e 5.151 quelle ferite (234 in meno). Riprende il trend in diminuzione rispetto al periodo pre Covid-19. Una diminuzione ancora più accentuata nel capoluogo con 1.946 incidenti (-9,8%), 11 deceduti (-47,6%) e 2.439 feriti (-10,7%).
Quando avvengono gli incidenti
Dal report emerge che mercoledì (642) e giovedì (594) sono i giorni in cui è più rilevante il numero di incidenti, mentre gli intervalli orari tra le 17 e le 18 e nell’intorno delle 8, sono i più critici in termini di rischio di incorrere in incidente stradale. Nel fine settimana si registrano meno incidenti, e la loro distribuzione oraria è distribuita su una fascia oraria più estesa, compresa tra le 10 del mattino e le 19 del pomeriggio, anche se nelle prime ore del mattino proporzionalmente il loro numero aumenta rispetto a quanto si registra negli altri giorni della settimana. Nel mese di ottobre si verificano il maggior numero di incidenti (376), mentre in luglio il maggior numero di decessi (8). Agosto si conferma il mese con minore incidentalità.
I comuni
Nel capoluogo si concentrano più della metà degli incidenti (1.946) e 11 decessi, in diminuzione rispetto al 2023 (erano 21). La diminuzione dell’incidentalità, e dei suoi effetti sulle persone, rilevata a Bologna è decisamente superiore rispetto al resto del territorio metropolitano. Escludendo gli incidenti avvenuti su autostrada e tangenziale, con una componente d’incidentalità parzialmente esogena al territorio comunale (traffico di attraversamento), il tasso di incidentalità della città metropolitana evidenzia che ogni 1.000 abitanti ci sono 3,8 incidenti, e i comuni dove tale tasso è più elevato sono, in ordine decrescente, Bentivoglio (7,8), Bologna (4,7), Argelato (4,3). Bentivoglio e Argelato sono interessati dal particolare traffico indotto dal Centergross.
Utenti deboli
Sono pedoni, ciclisti, ciclomotoristi e motociclisti, comprendono il 54,2% dei decessi e la categoria più rappresentata nel 2024 è quella dei motociclisti, con 16 decessi, mentre tra i pedoni i decessi sono 4, di cui 3 con un’età superiore agli 80 anni. Anche tra le diverse categorie di ciclisti si osservano 4 decessi, tra cui un deceduto su monopattino.
Quali veicoli e utenti fanno incidenti
L'analisi della lesività degli incidenti rispetto al mezzo utilizzato mostra per il 2024 un decremento rispetto al 2023 per tutte le categorie di utenti, ad eccezione dei motociclisti e ciclomotoristi degli autotrasportatori; anche la mortalità aumenta solo per tali utenti. Dei 7.112 veicoli che incorrono in incidente stradale, 4.245 sono auto, a cui seguono 1.055 motocicli e 733 bici, comprensive dei 111 monopattini e 86 bici elettriche, con 676 feriti, 202 dei quali hanno un’età compresa tra i 20 ed i 39 anni. Analizzando i feriti per classe ventennale di età, l’intervallo tra i 20 ed i 39 anni è quello più coinvolto in entrambi i generi, mentre soffermandoci sui deceduti, sono 10 i deceduti con età superiore ai 75 anni, 11 decessi nella classe ventennale precedente. Osservando il genere dei feriti, sono di sesso maschile il 63,5% dei feriti ed il 79,2% dei morti; tra i conducenti, solo la tipologia “pedoni” vede la prevalenza di feriti e deceduti nel genere femminile.
Come avvengono gli incidenti
La tipologia di incidente più diffusa è lo scontro, frontale o fronto-laterale (1.859 casi, 27 vittime e 2.521 feriti), seguita dal tamponamento (747 casi, 3 decessi), la più pericolosa in termini di vittime, letta attraverso l’indicatore che rapporta i decessi agli incidenti per una particolare modalità di accadimento, è l’urto con ostacolo (223 incidenti e 7 decessi) e la fuoriuscita (289 incidenti e 9 decessi), con indice di mortalità pari a 3,1% (mediamente è pari a 1,2%).
Costo sociale degli incidenti
Il costo sociale sostenuto dalla collettività metropolitana a causa della morte o del ferimento delle persone in seguito a un incidente stradale è stato pari ad oltre 368 milioni di euro: per ogni residente metropolitano gli effetti dell’incidentalità sono quantificabili in circa 362 euro di costo sociale a testa.