Gli eurodeputati stanno spingendo per la creazione di una strategia globale dedicata alle start-up e alle scale-up nell'Unione Europea. L'attuale legislazione relativa all'accesso ai programmi di sostegno dell'UE mette le start-up nella stessa categoria delle PMI, definite in termini di numero di dipendenti e fatturato.
Secondo un progetto di relazione presentato il 12 ottobre alla Commissione parlamentare per l'industria, la ricerca e l'energia (ITRE), questa definizione generica rende più difficile per le start-up ottenere finanziamenti e crescere. In una relazione presentata alla Commissione parlamentare per l'industria, la ricerca e l'energia, si chiede una definizione specifica per le start-up e le scale-up che tenga conto delle loro esigenze uniche.
La relazione propone di potenziare il finanziamento per le start-up attraverso l'accesso a fondi pubblici, sovvenzioni, prestiti e capitale di rischio, e di esplorare la possibilità di istituire un apposito fondo europeo per le start-up e le scale-up.
Si chiede, inoltre, di rendere più ricettivo l'ambiente nel suo complesso, istituendo regimi fiscali favorevoli agli imprenditori, semplificando le procedure amministrative, favorendo la collaborazione tra start-up e aziende consolidate e promuovendo le competenze digitali e l'imprenditorialità.
Infine, dovrebbero esserci maggiori incentivi fiscali per le start-up e le scale-up coinvolte nelle transizioni verdi e digitali, e misure che promuovano l'adozione della tecnologia da parte delle start-up come parte del pacchetto di agevolazioni per le PMI.
Fonte: SCIENCE BUSINESS