Osservatorio metropolitano sul consumo di suolo

L'osservatorio metropolitano nasce con l'obiettivo di monitorare il consumo di suolo a partire dal 1955 ad oggi, ai fini della pianificazione territoriale.
 
 

Negli ultimi decenni il fenomeno del consumo di suolo ha portato alla trasformazione da naturale ad artificiale di numerosi ettari di superficie e alla conseguente perdita di una risorsa limitata e fondamentale per la produzione alimentare, nonché dei servizi ecosistemici che una superficie naturale è in grado di fornire.
L’ambizioso obiettivo del consumo di suolo a saldo zero entro il 2050 assunto dalla Legge Regionale (n. 24 del 2017 “Disciplina Regionale sulla tutela e l’uso del territorio”), in conformità ai principi fondamentali della legislazione statale e nel rispetto dell'ordinamento europeo, promuove il riuso e la rigenerazione del territorio urbanizzato, stabilendo una soglia di superficie consumabile per i prossimi trent’anni pari al 3% del territorio urbanizzato all’entrata in vigore della legge.

 
 

Il Piano Territoriale Metropolitano - PTM , nuovo strumento di pianificazione del territorio approvato dalla Città metropolitana, assume gli obiettivi della legge regionale definendo le scelte strategiche e strutturali di assetto del territorio ai fini del contenimento del consumo di suolo fino al suo azzeramento al 2050 e introduce una politica di tutela del territorio rurale con particolare riferimento agli interventi non connessi all’attività agricola. Il PTM, inoltre, stabilisce che il suddetto 3% venga suddiviso in parte per interventi di rilievo metropolitano (2%) e la restante (1%) per funzioni di interesse locale (art. 49 commi 7 e 9).

Per il raggiungimento di questi obiettivi, il PTM dispone (art. 49 c. 7) un monitoraggio annuale relativo al consumo di suolo che la Città metropolitana effettuerà unitamente alle Unioni e ai Comuni.

 
 
 
APPROFONDIMENTI TEMATICI
Evoluzione storica consumo di suolo dal 1955 al 2020

+ 2.800 ettari di consumo di suolo per espansioni urbane dal 2000 al 2020

 

Un primo dato evolutivo per conoscere la crescita di territorio urbano a scapito di territorio rurale è il seguente: tra il 1955 e il 2020, la superficie occupata complessivamente dai centri urbani si è moltiplicata di quasi dieci volte, passando da 2.500 a 24.000 ettari.

 
ANNO
1955
1980
1993
2000
2010
2020
Suolo consumato per usi urbani (ha)
2.500
10.400
17.600
21.100
23.079
23.914
 
 
evoluzione consumo di suolo

Interessante notare l’inversione di tendenza relativa alle funzioni urbanistiche legate al consumo di suolo: mentre nel primo periodo gli usi residenziali risultano predominanti, nel decennio 2010-2020 quasi il 60% del suolo consumato è destinato a funzioni produttive e logistiche.
Dal 2000 al 2020 si rileva come le nuove urbanizzazioni abbiano interessato circa 2.800 ha di territorio.

 
 
 
Trasformazioni in territorio rurale

+ 1.500 ettari di suolo trasformato per le espansioni di corti agricole dal 1994 al 2017

 

Quasi sempre si pensa che si consumi suolo solo quando il territorio urbano cresce a scapito della campagna circostante; in realtà si consuma suolo anche quando si interviene nel mezzo del territorio rurale: recuperando corti agricole, magari ampliandole, costruendo parcheggi, piccole urbanizzazioni. Questo tipo di consumo di suolo nell'immaginario è considerato residuale, ma l'analisi da noi condotta dimostra che al contrario è molto rilevante. Al punto che risulta essere pari al 50% del consumo di suolo per sviluppo di centri urbani o industriali.

Dall’analisi condotta sulle trasformazioni avvenute in territorio rurale nel periodo 1994-2017, a causa dell'insediamento di funzioni diverse da quelle agricole, sono stati trasformati circa 1.500 ha di territorio; i quali hanno subito un calo in pianura mentre sono rimaste costanti in collina/montagna.

Queste trasformazioni hanno anche causato un aumento della popolazione in territorio rurale, che si è mantenuto costante in pianura mentre nell’ultimo decennio, ha visto un notevole aumento in collina e montagna.

Ad oggi i residenti fuori dal territorio urbanizzato sono 106.000, di cui 64.000 in pianura e 42.000 in collina montagna.

 
 
Impianti fotovoltaici in zona agricola

204 ettari occupati da impianti fotovoltaici al 2022

 
 

In analogia con l’analisi dei fenomeni relativi al consumo di suolo del territorio metropolitano, occorre considerare anche gli impianti fotovoltaici a terra, in quanto nella maggior parte dei casi interessano terreni agricoli fertili, precludendone l’utilizzo.

Dai dati sotto riportati emerge che, dopo una repentina crescita iniziale nel corso del primo decennio del duemila, le superfici interessate da detti impianti sono rimaste pressoché invariate fino al 2022 (media poco di più di 1 Ha realizzata per impianto), registrando in seguito una ripresa di notevoli proporzioni nelle proposte di nuove realizzazioni (media di circa 7 Ha per impianto, fino a una superficie richiesta max. 43 Ha).

I dati rappresentati, per quanto riguarda gli impianti esistenti, sono stati recuperati dalla Carta dell'Uso Reale del Suolo della Regione Emilia Romagna ed integrati da dati Ispra sul consumo di suolo, con successiva verifica su Ortofoto, mentre le proposte di realizzazione, che interessano 155 Ha (procedure concluse = 38 Ha, procedure in corso = 117 Ha), sono riferite esclusivamente ai casi per i quali è stato richiesto un contributo istruttorio metropolitano, non risultando pertanto conteggiate le procedure di carattere comunale.

incremento superfici fotovoltaico
 
 
ANNO
2008
2014
2017
2020
2022
Procedure in corso
Impianti (Ha)
1
189
193
194
204
155
 
 
IMPIANTI FOTOVOLTAICI ESISTENTI AL 2022
 
grafico fotovoltaico
 
 
 

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