Negli ultimi decenni il fenomeno del consumo di suolo ha portato alla trasformazione da naturale ad artificiale di numerosi ettari di superficie e alla conseguente perdita di una risorsa limitata e fondamentale per la produzione alimentare, nonché dei servizi ecosistemici che una superficie naturale è in grado di fornire.
L’ambizioso obiettivo del consumo di suolo a saldo zero entro il 2050 assunto dalla Legge Regionale (n. 24 del 2017 “Disciplina Regionale sulla tutela e l’uso del territorio”), in conformità ai principi fondamentali della legislazione statale e nel rispetto dell'ordinamento europeo, promuove il riuso e la rigenerazione del territorio urbanizzato, stabilendo una soglia di superficie consumabile per i prossimi trent’anni pari al 3% del territorio urbanizzato all’entrata in vigore della legge.
Il Piano Territoriale Metropolitano - PTM , nuovo strumento di pianificazione del territorio approvato dalla Città metropolitana, assume gli obiettivi della legge regionale definendo le scelte strategiche e strutturali di assetto del territorio ai fini del contenimento del consumo di suolo fino al suo azzeramento al 2050 e introduce una politica di tutela del territorio rurale con particolare riferimento agli interventi non connessi all’attività agricola. Il PTM, inoltre, stabilisce che il suddetto 3% venga suddiviso in parte per interventi di rilievo metropolitano (2%) e la restante (1%) per funzioni di interesse locale (art. 49 commi 7 e 9).
Per il raggiungimento di questi obiettivi, il PTM dispone (art. 49 c. 7) un monitoraggio annuale relativo al consumo di suolo che la Città metropolitana effettuerà unitamente alle Unioni e ai Comuni.
+ 2.800 ettari di consumo di suolo per espansioni urbane dal 2000 al 2020
Un primo dato evolutivo per conoscere la crescita di territorio urbano a scapito di territorio rurale è il seguente: tra il 1955 e il 2020, la superficie occupata complessivamente dai centri urbani si è moltiplicata di quasi dieci volte, passando da 2.500 a 24.000 ettari.
ANNO | 1955 | 1980 | 1993 | 2000 | 2010 | 2020 |
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Suolo consumato per usi urbani (ha) | 2.500 | 10.400 | 17.600 | 21.100 | 23.079 | 23.914 |
Interessante notare l’inversione di tendenza relativa alle funzioni urbanistiche legate al consumo di suolo: mentre nel primo periodo gli usi residenziali risultano predominanti, nel decennio 2010-2020 quasi il 60% del suolo consumato è destinato a funzioni produttive e logistiche.
Dal 2000 al 2020 si rileva come le nuove urbanizzazioni abbiano interessato circa 2.800 ha di territorio.
+ 1.500 ettari di suolo trasformato per le espansioni di corti agricole dal 1994 al 2017
Quasi sempre si pensa che si consumi suolo solo quando il territorio urbano cresce a scapito della campagna circostante; in realtà si consuma suolo anche quando si interviene nel mezzo del territorio rurale: recuperando corti agricole, magari ampliandole, costruendo parcheggi, piccole urbanizzazioni. Questo tipo di consumo di suolo nell'immaginario è considerato residuale, ma l'analisi da noi condotta dimostra che al contrario è molto rilevante. Al punto che risulta essere pari al 50% del consumo di suolo per sviluppo di centri urbani o industriali.
Dall’analisi condotta sulle trasformazioni avvenute in territorio rurale nel periodo 1994-2017, a causa dell'insediamento di funzioni diverse da quelle agricole, sono stati trasformati circa 1.500 ha di territorio; i quali hanno subito un calo in pianura mentre sono rimaste costanti in collina/montagna.
Queste trasformazioni hanno anche causato un aumento della popolazione in territorio rurale, che si è mantenuto costante in pianura mentre nell’ultimo decennio, ha visto un notevole aumento in collina e montagna.
Ad oggi i residenti fuori dal territorio urbanizzato sono 106.000, di cui 64.000 in pianura e 42.000 in collina montagna.