6 - L’eredità del PTCP e gli obiettivi del PTM

Contrasto della dispersione insediativa e del consumo di suolo, salvaguardia del paesaggio e del territorio rura­le metropolitano, valorizzazione del sistema produttivo e delle eccellenze, un complessivo insieme di misure per garantire la sostenibilità costituiscono l’eredità del PTCP, da rileggere e implementare nel PTM alla luce delle nuove condizioni (affrontate dalla sperimentazione e dalla rifles­sione europea e nazionale) e tenendo conto degli elementi innovativi introdotti dal PUMS e dalla Carta di Bologna en­tro la cornice del PSM.

Gli obiettivi del PTM

  1. PUMS come impalcato per le infrastrutture e l’assetto dei servizi della mobilità, riferimento per le "dorsali" dell’infrastruttura informatica, sollecitazione alla "rigenerazione" dello spazio stradale e piena valorizzazione dei Centri per la mobilità, delle stazioni e fermate del SFM;
  2. Carta di Bologna come riferimento generale per tutti i tipi di intervento e specifico per una riorganizzazione sostenibile dei flussi di acqua, energia, rifiuti perseguendo un diverso metabolismo urbano;
  3. Re-infrastrutturazione sostenibile, ovvero: sicurezza idrogeologica e sismica, ammodernamento e rigenerazione delle infrastrutture, infrastrutture verdi a corredo di nuove strade, riuso degli inerti provenienti da demolizioni edilizie in alternativa all’apertura di nuove cave;
  4. Individuazione della "bellezza" e valorizzazione delle "vocazioni" delle diverse parti del territorio e dei "ruoli" dei centri abitati;
  5. Rigenerazione in tutti i tipi di insediamento e in tutte le forme: con priorità alle periferie, alle grandi aree/edifici strategici dismessi e alle aree produttive esistenti;
  6. Contrasto al consumo di suolo, quindi riduzione progressiva dell’urbanizzazione di nuovi suoli, con valori del 20% al 2020 fino all’azzeramento nel 2050, e individuazione delle parti di territorio metropolitano escluse dalle nuove urbaniz­zazioni ammesse dalla legge regionale;
  7. Nodi: insediamenti produttivi e poli funzionali come "luoghi abitabili", garantendone l’accessibilità sostenibile, contrastando il fenomeno "isola di calore" e favorendo l’assorbimento delle acque da pioggia;
  8. Agricoltura come attività economica fondamentale anche per l’equilibrio ecosistemico del territorio, da trattare con orientamenti e regole pertinenti alle for­me diverse delle attività in pianura, in collina e mon­tagna, nelle frange periurbane (cunei agricoli);
  9. Conservazione del patrimonio storico e paesaggisti­co da mettere in rete attraverso la costruzione della trama della mobilità dolce e delle infrastrutture verdi e blu;
  10. Strumenti adeguati ai nuovi obiettivi e affinati per quanto riguarda praticabilità ed efficacia.