La legge 24/2017 della Regione Emilia-Romagna, disciplina regionale sulla tutela e l’uso del territorio, nell’articolo 41 dedicato al Piano territoriale metropolitano, non introduce per il livello intermedio di pianificazione cambiamenti forti come quelli riguardanti la pianificazione comunale e regionale. Cionondimeno, è opportuna una interpretazione dei diversi commi alla luce delle questioni enunciate e allo scopo di delineare contenuti e forma del PTM. Chiarendo anche che sui temi ambientali la normativa pone in capo alla Città metropolitana la responsabilità della pianificazione di insediamenti sostenibili, incrementando la resilienza del territorio, ma delega la gestione dei cicli ambientali ad altri Enti regionali.
*34.645 ha di suolo consumato nel 2017 corrisponde al 9,36% del Territorio Metropolitano (+81 ha rispetto al 2016), valore decisamente superiore rispetto al dato a livello nazionale pari a 7,65%. Al 2050 il suolo consumabile sarà pari a 0 (vedi L.R. 24/20
Un primo modo per affrontare la questione del consumo di suolo è quello di ridurne complessivamente le quantità pianificate orientandosi verso gli interventi di rigenerazione.
Il trend del passato e le previsioni dei PSC vigenti sono messi a confronto con gli obiettivi assunti dalla legge regionale 24/2017 e con quelli fatti propri dalla Carta di Bologna. Per ridurre il gap, con l’azzeramento al 2050 degli insediamenti su suolo agricolo e naturale, si ipotizza un coerente comportamento di riduzione nel tempo.