ARCHIVIO STORICO COMUNALE DI CREVALCORE

c/o Biblioteca Comunale, Via Persicetana, 226 - CAP 40014 - CREVALCORE
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L'archivio conserva le carte storiche del Comune di Crevalcore (1328-1965)

Fondi aggregati: Azienda Municipalizzata Case Popolari di Crevalcore (1915-1916); Comune di Palata Pepoli (1804-1810); Giudice Conciliatore (1866-1892); Ufficio di Conciliazione (1893-1947); Consorzio Acquedotto Crevalcore, Finale Bondeno (1898-1948); Consorzio del Canale Torbido (1890-1903); Consorzio Cavamento Palata e Bonifica di San Giovanni in Persiceto, Crevalcore, Sant'Agata (1903-30); Istituto Autonomo Case Popolari di Crevalcore (1884-1950); Società Cooperativa (1874-1879); Società della Filomelpomena della Barcaccia di Crevalcore (1866-1901)

Altri fondi di interesse locale: Presso l'Archivio di Stato di Bologna si conservano: Vicariato di Crevalcore (1351- 1750); Giudicatura di pace e Pretura di Crevalcore (1797-1816). Compagnie religiose: S. Maria dei battuti (1378-1789); Suffragio e buona morte (1497-1798); S. Croce (1502-1798); Rosario (1505-1798); Ss. Concezione (1521-1792); Ss. Sacramento (1659-1795 con documenti in copia dal 1645); S. Maria dei poveri (1677-1798). In località Galeazza Pepoli: Pio Suffragio (1748-1795). In località Palata Pepoli: Ss. Sacramento e Nome di Maria (1724-1797)

Le carte storiche sono collocate al primo piano nella nuova sede della biblioteca comunale in ambienti idonei. L'archivio del Comune è ordinato, salvo per la parte riferita a carte stradali e fluviali, a disegni e mappe. L'Amministrazione Comunale ha provveduto all'istituzione della Sezione separata per i documenti relativi ad affari esauriti da oltre 40 anni.

"Nonostante residui margini di incertezza, l'origine di Crevalcore potrebbe essere così ricostruita: nei pressi dei ruderi di Fultignano, il Comune di Bologna, avviato alla conquista del contado, costruì, intorno al 1130, il primo castello in territorio appartenente all'Abbazia di Nonantola, che, proprio in quegli anni, essendo in conflitto con Modena, si era consegnata ai Bolognesi." (Cfr. Dal Santerno al Panaro. Bologna e i Comuni della Provincia nella Storia, nell'Arte e nella Tradizione, a cura di Cesare Bianchi, Bologna, Proposta Editrice, 1987, vol. I, p. 323).
Il castello di "Crevalcuore", più volte assaltato e fortificato, distrutto e ricostruito, fu al centro delle lotte che videro il Comune di Bologna contrapporsi dapprima all'imperatore Federico II e, successivamente, verso la fine del XIII secolo, agli Estensi, insediatisi a Modena nel 1289.
Il XIV secolo fu contrassegnato da una notevole serie di scontri, assalti e colpi di mano che possono essere così schematizzati:
1359: Lotte fra Bernabò Visconti, deciso a reimpadronirsi di Bologna, e Giovanni da Oleggio che si era proclamato signore di Bologna. Bernabò Visconti prese Crevalcore. Si ebbero inoltre in questo stesso periodo alcuni scontri fra le truppe del Legato pontificio, Cardinal Egidio Albornoz, che si era attestato a Persiceto, e lo stesso Bernabò Visconti.
1364: Le trattative di pace tra il Visconti ed il Legato pontificio si svolgono a Crevalcore e si concludono con la cessione di Crevalcore all'Albornoz.
1390: L'esercito del Duca Giangaleazzo Visconti si scontra con le truppe bolognesi comandate da Alberigo da Barbiano.
1403: Si arriva alla pace, seguita, a Crevalcore, da otto anni di dominio estense.
1411: Si accesero nuove lotte che videro contrapporsi le fazioni dei Bentivoglio e dei Canetoli: questi ultimi avevano a Crevalcore folte schiere di partigiani ed usarono il castello come base operativa nel vano tentativo di impadronirsi del potere nel territorio bolognese.
Solo con il consolidarsi della signoria bentivolesca, ebbe inizio un lungo periodo di pace, durante il quale il territorio crevalcorese seguì sostanzialmente le sorti di Bologna.
Con la creazione della Repubblica Cispadana, il paese è incluso nel Dipartimento dell'Alta Padusa, che ha come capoluogo Cento.
Più tardi, nel 1805, nell'ambito dell'opera di riorganizzazione amministrativa del Regno d'Italia, voluta da Napoleone sulla falsariga del modello francese, il comune di Crevalcore "cogli antichi suoi quartieri" è incluso nel Cantone di San Giovanni in Persiceto, all'interno del Distretto di Cento, nel Dipartimento del Reno.
Nel 1810, nell'ambito delle ulteriori operazioni di riordino territoriale ed amministrativo del Dipartimento del Reno, al comune di Crevalcore vengono aggregate le località di Pallata e Galeazza Pepoli con Pallata Bevilacqua.
Dopo la restaurazione del primato pontificio su Bologna, Crevalcore diviene sede di Podesteria soggetta al Governo di San Giovanni in Persiceto nella Legazione di Bologna: suo appodiato è Palata Pepoli con Galeazza Pepoli e Palata Bevilacqua.
Dopo la fine del potere pontificio, il Governatore delle Romagne, Luigi Carlo Farini, il 27 dicembre 1859, ridefinì le circoscrizioni territoriali, togliendo alla provincia di Bologna il comune di Crevalcore. In seguito ai ricorsi presentati, Crevalcore rientrò a far parte della Provincia di Bologna il 15 dicembre 1860.
Attuali centri: Bevilacqua, Bolognina, Caselle, Galeazza, Palata Pepoli

 

Strumenti di corredo: Inventario analitico (1996)


Modalità di consultazione: Accesso diretto negli orari di apertura


Sala di consultazione: disponibile con 8 posti


Apertura: giovedì dalle 8 alle 13


Bibliografia:

  • M. FANTI, Le carte di Tommaso Casini nella Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio, in "L'Archiginnasio", LVI-LVI, (1960-1961), p. 182