ARCHIVIO STORICO COMUNALE DI BOLOGNA

Via Tartini, 1 - CAP 40127 BOLOGNA
Tel. 051-500 401 - Fax: 051-503 723
 
 

L’archivio conserva la documentazione storica del Comune di Bologna risalente all’epoca napoleonica e agli anni successivi fino al 1963
Fondi: Scuole Pie (1540-1873); E.C.A. (dalle origini fino al 1944); Archivio Cassarini - Pallotti

 

L’archivio, dapprima dislocato in varie sedi, è stato recentemente concentrato in appositi locali situati in Via Tartini. Di recente è stata istituita la sezione separata d’archivio per i documenti di interesse storico.
nota: Durante il periodo napoleonico, l’amministrazione comunale di Bologna (regolamentata dalla legge 24 luglio 1802) fu affidata a due organi: la Municipalità ed il Consiglio Comunale. ,La Municipalità, formata da un numero di membri variabile da 7 a 9, “esercitava”, alle dipendenze del Prefetto, “tutte le ispezioni amministrative, economiche e rappresentative del comune”. Presentava, pertanto, ogni anno, al Consiglio Comunale il rendiconto relativo all’amministrazione dell’anno precedente ed il progetto di spese e di imposte comunali previste per l’anno successivo. La Municipalità proponeva, poi, al Consiglio Comunale tutte le questioni e le materie concernenti il comune ed eseguiva le determinazioni prese dal Consiglio stesso. Era inoltre incaricata di fare rapporto al Prefetto di tutte le emergenze “che esigono la superiore provvidenza”.,Il Consiglio Comunale era composto da 40 cittadini capi di famiglia, scelti per metà tra i possidenti e per l’altra metà tra i “non possidenti che però abbiano nel comune qualche stabilimento di industria o di commercio, o esercitino qualche scienza od arte ancorché meccanica”. Il Consiglio Comunale doveva riunirsi ordinariamente due volte all’anno: nella prima adunanza doveva esaminare il “rendiconto” dell’anno precedente presentato dalla Municipalità; nella seconda riunione doveva assolvere vari compiti, tra i quali ricordiamo il rinnovo o la conferma degli amministratori municipali per l’anno successivo; la nomina dei revisori dei conti dell’anno corrente, e, sempre in relazione all’anno corrente, la determinazione delle spese e delle imposte comunali.,L’”Organizzazione delle comunità” sotto il restaurato governo pontificio fu regolata dal Titolo V del Motu Proprio di Pio VII del 6 luglio 1816. Bologna, così come gli altri comuni-capoluogo di Legazione, fu amministrata da un Consiglio composto da 48 membri e da una Magistratura composta da un capo e da sei “individui della comunità”. Al Motu Proprio di Pio VII fu allegato un breve particolare sulle rappresentanze della città di Bologna, in forza del quale il Consiglio Comunale si chiamò Consiglio dei Savi ed i componenti ed il capo della magistratura si chiamarono rispettivamente “Conservatori” e “Senatore”.,I membri del Consiglio, scelti nella classe dei possidenti, degli uomini di lettere, dei negozianti e “di quei che esercitano in figura di capi le professioni e le arti non vili e non sordide”, dovevano deliberare sugli affari di interesse comune ed avevano il diritto di stabilire i dazi per le spese della comunità e di approvare qualunque spesa straordinaria ed imprevista che si rendesse necessaria per il bene comune, informandone, però, preventivamente, la Congregazione del Buon Governo.,Al Senatore, coadiuvato dagli anziani (suoi consiglieri), spettava l’amministrazione ordinaria della comunità e la facoltà di deliberare, per i casi di effettiva urgenza, una “spesa istantaneamente necessaria”, rendendone conto solo successivamente al Consiglio.,I successivi Motu Proprio del 5 ottobre 1824 e del 21 dicembre 1827, entrambi di Leone XII non apportarono modifiche sostanziali a questo assetto e rimasero in vigore fino all’editto 5 luglio 1831 del cardinale Tommaso Bernetti che, a sua volta, ricalcò molte delle norme contenute nel Motu Proprio del 6 luglio 1816.,Attuali centri: Bargellino, Lippo, Paderno, Rigosa

 

Strumenti di corredo: Inventari sommari della documentazione dal 1797 al 1910 e dei fondi aggregati; registri di protocollo, indici dei nominativi e della materia, banca dati informatizzata relativa al Carteggio Amministrativo dal 1911 al 1966

 

Modalità di consultazione: Accesso diretto negli orari di apertura

 

Sala di consultazione: Disponibile nei locali di Via Tartini

 

Orario di apertura:  Da lunedì a venerdì dalle 8,30 alle 13; martedì e giovedì dalle 15 alle 17

 

Servizi: Consulenza, supporto e orientamento nella ricerca, fotocopie, possibilità di consultare direttamente la banca dati informatizzata relativa al Carteggio Amministrativo, mediante personal computer, collocati nella sala di consultazione, a disposizione dei ricercatori; sala convegni e per attività didattiche, possibilità di inviare via Internet richieste di informazioni sui fondi archivistici, collegamento alla rete informatica del Comune di Bologna, grazie al cablaggio dell’intero edificio.

 

Bibliografia

  • L'Archivio storico del Comune di Bologna : guida ai fondi, a cura di Lucia Marani, Comune di Bologna, 2000