Seconda edizione del Premio Provincia di Bologna - 1989

Pupi Avati
Pupi Avati

La seconda edizione del premio fu consegnata il 7 novembre 1990 al regista Pupi Avati dal presidente Lamberto Cotti nel corso di una cerimonia la cui prolusione fu tenuta dal professor Giorgio Celli. Il conferimento intendeva riconoscere i vent'anni di attività artistica del regista, interprete creativo e attento dei problemi dell'uomo contemporaneo, con apprezzamenti anche oltre i confini nazionali.


La motivazione

"Il Premio Provincia di Bologna assegnato per il 1989 al regista bolognese Pupi Avati intende riconoscere i venti anni di attività - dal primo film del 1986 "Balsamus" al più recente "Storia di ragazze e di ragazzi" del 1989 - di un artista, interprete creativo e attento ai problemi dell'uomo contemporaneo, apprezzato nel mondo intero.
Pupi Avati ha saputo esprimere, attraverso i piccoli eventi della provincia significati profondi e autentici della storia di uomini, donne, cose, fondendo gli spazi del sogno, della paura, della memoria, della speranza. Il linguaggio cinematografico accurato, la creatività e la cultura che permeano i racconti di Pupi Avati hanno saputo indicare in forma inedita e straordinaria i valori delle comunità, i sentimenti contrastanti che la provincia esprime, senza cadute aneddotiche e bozzettistiche.
In questo senso, il regista, lo sceneggiatore, il produttore, assieme al fratello Antonio, ci ha restituito, grazie allo sguardo intelligente dell'arte, i segreti e la bellezza di una terra che spesso non appaiono all'osservatore superficiale.
In due occasioni, "Gita scolastica" e "Storia di ragazzi e ragazze", si è realizzato anche un felice incontro fra il regista e la Provincia di Bologna.
In tutti i film, da "Noi tre" a "Impiegati", da "Regalo di Natale" agli sceneggiati quali "Jazz Band" o "Dancing Paradise", emergono il rigore formale, la coerenza delle idee, il rifiuto di cedere alla moda e, insieme, la capacità di essere lettore ed interprete efficace dei fatti moderni.
Il cinema di Pupi Avati è permeato dalla storia di Bologna, dei volti, dei colori di una terra mai dimenticata.
Per questo il rapporto inquieto con la propria storia, le diverse culture, il mistero hanno creato un cinema".