Incidentalità stradale nel territorio metropolitano bolognese

Incidenti stradali. Anno 2017

All'anticipazione di giugno, segue il rapporto dettagliato attraverso l'analisi della tipologia di utenti e di veicoli, delle modalità e delle cause e luoghi di accadimento dell'incidente, acquisite attraverso la rilevazione effettuata annualmente dalle Forze dell’Ordine.

 

Dati, indici e tendenze

Nel 2017 nella Città metropolitana di Bologna sono avvenuti 3.905 incidenti stradali con infortunati, che hanno provocato 82 morti (16 in più del 2016) e 5.458 feriti (+ 1,5% sul 2016). Il numero di morti ogni 100 incidenti (indice di mortalità) nel 2017 è pari a 2,1, in aumento di 0,4. Aumentato anche il numero di feriti ogni 100 incidenti (indice di lesività) pari a 139,8 rispetto a 138,0 del 2016.

Confrontando gli andamenti dell’indice di mortalità nazionale, regionale, della città metropolitana di Bologna e del comune capoluogo, si nota come l’indice di mortalità regionale e nazionale è superiore a quello metropolitano e comunale, contrariamente al numero di incidenti che calano dello 0,2% a livello regionale e dello 0,5% a livello nazionale.

 

Nell’ultimo decennio l’incidentalità diminuisce del 20% nell’area metropolitana e del 22% nel comune capoluogo, ma tale diminuzione è più rallentata nell’ultimo quinquennio. Questo calo dell’incidentalità stradale è peraltro avvenuto in concomitanza con un aumento del 5,9% del numero di veicoli circolanti sulle strade dell’area metropolitana bolognese nel decennio 2008-2017.

 

Quando avvengono gli incidenti

Dal report emerge che maggio, giugno e luglio sono i mesi con il maggior numero di sinistri, 378 in ognuno. Venerdì è il giorno con il maggior numero d’incidenti (645) e di feriti (917), lunedì quello con il più elevato numero incidenti mortali (17). Nei giorni lavorativi, le fasce orarie più critiche sono legate agli spostamenti in entrata e uscita dai luoghi di studio/lavoro.

 

Dove avvengono gli incidenti

Il 72% degli incidenti avviene in un contesto urbano, il 18% in extra-urbano e il rimanente su autostrada o tangenziale. In ambito urbano il 50% degli incidenti avvengono su incrocio-rotatoria-intersezione, mentre in ambito extra-urbano il 43% dei sinistri avvengono su strada rettilinea.

Per quanto riguarda gli incidenti mortali, sulle strade comunali sono morte 32 persone (39% del totale), sulle strade provinciali 32 (39%), in autostrada, tangenziale o raccordo 12 (14,7%), sulle statali 6 (7,3%).

Tra le 72 strade provinciali e le 2 statali dove nel 2017 è stato rilevato almeno un incidente con infortunati, le statali Via Emilia e Porrettana sono quelle con il maggior numero di incidenti, rispettivamente 89 e 87, in parte spiegabili anche con la loro rilevante estensione chilometrica. Tra le strade provinciali, le più incidentate in valore assoluto sono la Sp569 “Di Vignola” con 67 incidenti e la Sp4 “Galliera” con 51 incidenti. La Ss64 “Porrettana”, la SP3 Trasversale di pianura e la SP254 San Vitale registrano più decessi, rispettivamente 5, 4 e 4 ciascuna.

 

Escludendo gli incidenti avvenuti su autostrada e tangenziale, con una componente d’incidentalità parzialmente esogena al territorio comunale (traffico di attraversamento), i comuni con un maggior indice d’incidentalità sono Bentivoglio, con 6,2 incidenti ogni mille abitanti e a seguire Argelato con 5,2 e Bologna con 4,6; i comuni che registrano il maggior costo sociale per incidente stradale sono, in ordine decrescente: Bologna, Imola, San Giovanni in Persiceto e Valsamoggia.

Nel 2017 sono stati georeferenziati puntualmente tutti gli incidenti stradali avvenuti su strada comunale, statale, provinciale e autostrada.

 

Quali veicoli fanno incidenti

Nel 2017 tra i 7.492 veicoli coinvolti in incidente nell’area metropolitana bolognese, 152 in più rispetto all’anno precedente, le  autovetture rappresentano il 64%, i motocicli il 13%, gli autocarri e motrici il 9%, le biciclette il 6%, i ciclomotori il 3% e altre tipologie di veicoli il 5%.

Dal 2013 al 2017, solo i ciclomotori coinvolti sono costantemente in calo, con una diminuzione complessiva pari al 19% (da 293 nel 2013 a 237 nel 2017); le biciclette registrano un aumento del 6,6% (nel 2017 sono 482); le autovetture nel suddetto quinquennio  calano del 1,4% (nel 2017 sono 4.470).

 

Come avvengono gli incidenti

La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (71%); la tipologia d’incidente più diffusa è lo scontro: frontale, frontale-laterale e laterale (1.916 casi, 37 vittime e 2.731 feriti), seguita dal tamponamento (873 casi, 9 decessi e 1.424 persone ferite). La tipologia più pericolosa è l’investimento di pedone (4,6 decessi ogni 100 incidenti) seguono la fuoriuscita del veicolo (3,3) e l’urto con ostacolo o veicolo (2,3).

Investimenti di pedoni e fuoriuscite sono le modalità che procurano percentualmente una mortalità maggiore.

Nei casi in cui è indicata la responsabilità di conducenti o pedoni, i comportamenti errati quali: la guida distratta, il mancato rispetto della precedenza o del semaforo e il comportamento scorretto del pedone, sono le prime tre cause d’incidente (escludendo il gruppo delle cause di natura imprecisata). I tre gruppi costituiscono complessivamente il 25% dei casi.

 

Il costo sociale sostenuto dalla collettività metropolitana  a causa della morte o del ferimento delle persone in seguito ad un incidente stradale è stato pari a  396.658.812€, in aumento rispetto al 2016 del 7,4%. Nel periodo 2008-2017 il costo sociale è diminuito del 18%, pari a 85.550 milioni di euro.

 

Obiettivi futuri

Nel periodo 2001-2010 la Commissione Europea aveva fissato l’obiettivo di dimezzare il numero dei morti per incidente stradale: tale traguardo non è stato raggiunto nel territorio bolognese avendo avuto una riduzione della mortalità del 34,4% anziché del 50% (in Italia e in Emilia-Romagna -50,7%). La Commissione ha riproposto l’obiettivo anche per il decennio 2010-2020 e questo significherebbe, per la città metropolitana di Bologna, avere al massimo 43 decessi annui entro il 2020. Nel 2017 con gli 82 morti registrati, l’andamento si discosta dall’obiettivo di 26 unità.