Un Hub sul crowdfunding a supporto di PA, investitori e imprese

Nato dalla collaborazione tra Città metropolitana e Università

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Supportare investitori, pubbliche amministrazioni, piccole e medie imprese offrendo informazioni, formazione, supporto allo sviluppo di progetti di crowdfunding, anche mettendo in contatto domanda e offerta di servizi. E' questo l'obiettivo dell'Hub presentato a Bologna durante il convegno che si è tenuto giovedì 6 giugno a palazzo Malvezzi.
Nato dalla collaborazione tra Città metropolitana e Università, è stato finanziato dal programma Central Europe dell’Unione europea attraverso il progetto Crowd Fund Port.
Il servizio, a cui si accede per appuntamento, si trova nella sede della Città metropolitana di via Benedetto XIV.
A ulteriore sostegno per i soggetti interessati al crowdfunding e sempre grazie programma Central Europe nell’ambito di Crowd Fund Port, la Città metropolitana ha organizzato 4 giornate di formazione gratuita: 30 ore complessive, un centinaio di partecipanti e due moduli di approfondimento. Il primo - rivolto principalmente a start-up, consulenti e PMI - aveva come tematiche principali l’introduzione alla finanza imprenditoriale, i principi e il funzionamento del crowdfunding e la gestione del progetto dopo una campagna di crowdfunding.
Il secondo, pensato per Pubbliche Amministrazioni e organizzazioni del terzo settore, si è concentrato sul crowdfunding civico, oltre che su definizione, attori, modelli, tassonomie, vantaggi e svantaggi del crowdfunding in senso lato.

Per prendere appuntamento e ricevere informazioni e materiali di approfondimento:
Tel. +39 051 6598505 - hubcrowdfunding@cittametropolitana.bo.it - www.crowdfundport.eu

CROWDFUNDING: COS’È E COME FUNZIONA
Il crowdfunding, secondo la definizione dell’European Crowdfunding Network (ECN) è «l’accumulo di piccoli investimenti in singoli progetti da parte di un gran numero di individui (“la folla”) tramite o con l’aiuto di internet e dei social network».
Si tratta di attività con molteplici finalità e scopi; una possibile classificazione differenzia le attività in base ai meccanismi e alle aspettative che vincolano donatori e richiedenti: equity based crowdfunding, reward based crowdfunding, lending based crowdfunding, donation based crowdfunding.
In alcuni modelli sono più accentuate le relazioni di mercato basate su un rendimento di tipo finanziario valutato secondo le logiche del rendimento; in altri casi invece è preminente il coinvolgimento e l’adesione del donatore al progetto del proponente. In questo ultimo caso il finanziamento è a tutti gli effetti un modo per aderire, sostenere e promuovere gli obiettivi dell’iniziativa.
Lo spettro di possibilità del crowdfunding è dunque molto vasto e può raccogliere esigenze di imprese, comunità locali, gruppi di cittadini, start up innovative. I settori che possono beneficiare del crowdfunding, oltre a quello economico sono la cultura, le iniziative sociali, i progetti ambientali. Qui è più facile mobilitare l’opinione pubblica e accendere l’interesse, specie se i progetti hanno una forte aderenza con il livello locale e con l’ambiente circostante dei cittadini. Se gli obiettivi sono concreti, misurabili e rendicontabili la mobilitazione della folla si dimostra più agevole e i risultati finanziari più rapidi e consistenti.

 
 
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Data di pubblicazione: 06-06-2019