Io non posso proteggerti. Quando l'affido finisce: testimonianze e proposte perchè gli affetti possano continuare

Carla Forcolin

 
 

Autrice: Carla Forcolin

Editore: FrancoAngeli, 2009

L'adozione è per sempre, l'affidamento è a termine, ma i bambini piccoli e piccolissimi non possono capirlo e spesso vivono il distacco dalla famiglia affidataria, che potrebbe averli tenuti con sé nei primi anni della vita, come un terribile abbandono. Eppure non è necessario infliggere loro simile ferita, la nostra legge non lo pretende. L'art. 44 della legge 149/01 esiste anche per questo, ma spesso non viene applicato. La nostra legge è interpretata e attuata in due modi diametralmente opposti: in suo nome si separano bambini e adulti che si amano teneramente oppure si rinsaldano legami preziosi. Dipende da chi la applica. Tutti gli operatori sociali, i politici e coloro che si occupano dell'infanzia nel nostro paese devono prendere coscienza di questo problema,  per non creare più orfani per legge.

Al complicato intrigo di storie vere, rese limpide attraverso il racconto di chi le ha vissute, il libro offre una semplice soluzione, che ha bisogno di una precisa volontà politica in favore dell'infanzia e di operatori sociali sensibili e capaci per essere attuata.

 

Il libro è composto da testimonianze di genitori affidatari e altri protagonisti di storie di affido (fratelli, assistenti sociali, nonni, giudici...) e da commenti (appendice) di tecnici del settore: il prof. Valerio Belotti, il presidente Francesco Paolo Occhiogrosso, lo psicoterapeuta Claudio Foti, ad esempio. La prima parte è una lettura che spesso rimanda alla seconda, ma che è già unitaria in sé. La seconda parte è fatta soprattutto di approfondimenti, utili per gli addetti ai lavori e per chi voglia "capirne di più".

 

L'opera evidenzia come il nostro paese non riesca ad attuare, nel delicato momento della conclusione dell'affidamento, alcuni aspetti della Convenzione Internazionale dei Diritti del Fanciullo (CRC) di New York: non è osservato il minore, se è piccolo, non si ascoltano gli affidatari, non si permette al bambino di avere stabilità nella sua vita relazionale, si interrompono bruscamente e definitivamente rapporti per lui importanti, che mai si sarebbero interrotti se fosse stato posto nella stessa famiglia in adozione. Il suo punto di vista e i suoi affetti vengono cancellati, senza pensare che il bambino posto in affidamento è un bambino che ha già subito un abbandono da parte della madre.

La preoccupazione di tenere i due istituti dell'affidamento e dell'adozione rigidamente separati pesa di più della preoccupazione di tutelare il mondo interno di tanti piccini. Ci chiediamo perché questo dogma debba tanto pesare, quando lo scopo della legge 149/01 è quello di fare il bene del bambino e di dargli una famiglia. 

 

Carla Forcolin non è nuova a queste pubblicazioni e questi temi, avendo scritto "Il gabbianello Marco e altri animali" (1999) per D. Piazza, "I figli che aspettano" per Feltrinelli (2001) e "Mamma non mamma" per Marsilio. Ha fondato l'associazione "La gabbianella e altri animali", che si occupa attivamente di affido e di sostegno preventivo alle famiglie che rischiano di abbandonare i propri figli, oltre che dei bambini  e delle loro mamme detenute nel carcere femminile della Giudecca (Venezia).