Essere in un gesto I sensi dell'adozione

Massimo Maini, Daria Vettori

2014, Franco Angeli, Milano

 
 
copertina

 

Massimo Maini, Daria Vettori

Prefazione di Marco Chistolini

Con il contributo di Pier Francesco Ferrari

 

 

Il libro cerca di proporre chiavi di lettura nuove dell’esperienza adottiva, ponendo particolare attenzione ai processi, alle emozioni, ai pensieri, ai significati, ma anche ai corpi che dentro l’adozione si muovono, si incontrano e si scontrano. Nella prima parte viene proposto un inquadramento teorico e di riflessione sull’intersoggettività; seguono due capitoli sull’adolescenza e sui gruppi dei genitori e degli stessi adolescenti, nei quali gli autori raccontano la vita dei due gruppi, il loro incontrarsi, riflettere insieme, scambiare esperienze, pensieri ed emozioni.


Nella seconda parte l’attenzione si concentra sul corpo e sul suo ruolo nell’incontro adottivo: gli autori mettono in luce come ognuno dei cinque sensi sia importante e capace di svolgere una specifica funzione nel modo in cui la vicenda adottiva si sviluppa. L’esperienza di “dialogo corporeo” che caratterizza la funzione genitoriale, anche adottiva, fa riferimento al sentire come esperienza fondante il nostro agire e pensare: un’esperienza originaria che non è possibile arrestare e che trova proprio nella dimensione genitoriale un’espressione viva e concreta.

 

 

 

«Inizialmente il gruppo si è
trovato a mangiare la merenda
nel silenzio, come a riempire il
vuoto lasciato dalla mancanza
di parole e dall’angoscia
dell’ignoto […]Poi, piano piano
il cibo è divenuto un modo per
prendersi cura gli uni degli altri.
Hanno iniziato a portare del cibo
fatto in casa, buono, caldo.
Fino ad arrivare a essere un
cibo evocatore, di storie e ricordi.
A questo punto non è più stato così
importante avere davanti a sé la
“merenda”, perché abbiamo
cominciato a nutrirci di parole e a
costruire storie sul cibo e sulle memorie.»
(p. 105)