La cooperazione sociale in Regione: il Rapporto 2011 di Unioncamere

 

Secondo il rapporto Unioncamere, relativo al 2010, in Emilia-Romagna si contano 7.505 organismi del terzo settore, che danno occupazione a 62.161 persone. 


I dati rivelano che la cooperazione in Emilia Romagna resiste alla crisi. Si registra una crescita nel numero delle cooperative, degli addetti e del fatturato, pur in maniera inferiore rispetto agli anni precedenti. Calano però i margini operativi e maggiori difficoltà si attendono per il 2012, quando l'effetto dei tagli ai bilanci pubblici avrà maggior incidenza. Nella sola cooperazione sociale, nel 2010 si contano 911 cooperative (+5% rispetto al 2009) e 36 mila addetti, per un giro d'affari di circa 1 miliardo e 300 milioni. "Complessivamente la cooperazione sociale nel 2010 ha ottenuto risultati migliori rispetto al resto dell imprese", si legge nel rapporto. Mentre il fatturato delle cooperative sociali è cresciuto del 16,9%, infatti, quello della totalità delle imprese è sceso del 6,8%.


Nel dettaglio, le cooperative più diffuse in regione sono quelle di tipo A, che gestiscono servizi socio-assistenziali, sanitari ed educativi. Nel 2010 sono 388, in crescita del 9% rispetto all'anno precedente, con quasi 27 mila addetti.


Le cooperative di tipo B, finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate, sono invece 167 (+1,2% rispetto al 2009), con 3.540 addetti. Diminuiscono invece del 6,8% le cooperative sociali miste (A + B): sono 96, con 2.369 addetti.


I consorzi di cooperative, infine, sono 29 (-3,3%).