A due anni dall’inizio dell’emergenza sanitaria e malgrado le tensioni sui mercati internazionali, lo > studio statistico della Camera di Commercio di Bologna sulla nati-mortalità imprenditoriale del territorio metropolitano registra un parziale riallineamento ai valori pre-covid.
Il bilancio del trimestre appare vitale e quindi positivo:
- le cessazioni sono state 867, un dato che, pur essendo inferiore rispetto ai secondi trimestri degli ultimi vent’anni, si avvicina ai valori precedenti l’emergenza sanitaria;
- le iscrizioni di nuove imprese sono state 1.408, +541, tasso di crescita +0,57%. Escluso il 2021, è il miglior saldo dal 2013 ad oggi. Se, da una parte, si tratta di oltre 100 nuove attività in meno rispetto al periodo analogo del 2021, influenzato dalla ripresa post-pandemia, dall’altra il dato è quasi in linea con il periodo pre-covid.
La consistenza complessiva della base imprenditoriale bolognese è la più bassa dell’ultimo ventennio: 94.489 attività di cui 84.361 attive, ma se alle sedi di impresa si aggiungono le 24.054 unità locali (+377 rispetto al periodo analogo del 2021) si ha un totale di 118.543 attività.
Rispetto ai settori, le attività in crescita sono quelle dei settori
- edilizia (+88 unità, tasso di crescita del +0,62%);
- immobiliare, legato alla filiera edile, (+24 , tasso del +0,33%);
- professioni (+41; tasso +0,86%);
- creditizio (+20; +0,79%).
Registrano invece un rallentamento i seguenti settori:
- servizi (-59 unità, tasso -0,10%);
- turismo (-4; -0,05%);
- commercio (-135; -0,64%);
- trasporti (-18; -0,47%)
Grazie alla spinta dell’edilizia, il settore industriale nel complesso cresce (+ 30 attività, tasso di crescita + 0,13%), malgrado il rallentamento del manifatturiero (-56; -0,61%).
Pressoché stabili agricoltura e pesca (-3 unità; tasso del -0,04%).
Rispetto alla forma societaria, sono in crescita:
- ditte individuali (+313 attività, una media di 10 al giorno, tasso di crescita del +0,69%);
- società di capitale (+271, tasso +0,90%).
Sono in calo, invece:
- società di persone (-41, tasso del -0,25%);
- cooperative e consorzi (-2; -0,08%).
Tiene la componente artigiana, che a Bologna rappresenta quasi un’impresa su tre: 470 iscrizioni di nuove imprese contro 308 cessazioni (con un saldo di +162 imprese).
Se si considera l’intero primo semestre del 2022, il bilancio rimane positivo, ma in calo rispetto al rimbalzo post pandemia che aveva caratterizzato il periodo analogo del 2021: sono sorte 2.943 nuove attività, 204 in meno rispetto a giugno 2021, e si registrano 115 cessazioni in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il saldo è di + 322 unità (contro +641 del 2021), tasso di crescita +0,34%,(+0,68 nel 2021).
Le attività in crescita nel semestre appartengono ai settori edilizia (+133 unità, tasso di crescita +0,94%), immobiliare (+39; +0,54%), mentre sono in calo i settori manifatturiero (-144; -1,57%), turismo (-69; -0,92%), commercio (-393; -1,84%).
Rispetto alla forma societaria, sono in crescita le società di capitali (+473 unità, crescita del +1,56%), ditte individuali (+1.771 unità).
Per ulteriori informazioni è possibile consultare la pagina dedicata > https://www.bo.camcom.gov.it/it/blog/tra-aprile-e-giugno-oltre-1400-nuove-attivita%E2%80%99-bologna.