Progetto SinCE AFC: Interregional Meeting e visite di studio nell'area metropolitana di Bologna

 
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Il 19 febbraio 2020 si è svolta a Palazzo Malvezzi una conferenza sul tema dell’economia circolare come modello per uno sviluppo virtuoso di politiche destinate alle piccole e medie imprese della filiera agro-alimentare.


La Città Metropolitana di Bologna ha organizzato questo evento interregionale a seguito della sua partecipazione al progetto europeo SinCE-AFC . Lo scopo del progetto è quello di diffondere le pratiche legate ai modelli di sviluppo dell’economia circolare all’interno del tessuto imprenditoriale del territorio. SinCE AFC intende realizzare questo obiettivo attraverso la promozione di adeguati meccanismi orizzontali di gestione e finanziamento.
I partner coinvolti provengono da sette differenti nazioni (Italia, Bulgaria, Grecia, Ungheria, Irlanda, Polonia, Romania ed Irlanda).


L’incontro ha visto la presenza di rappresentanti provenienti da diverse regioni europee ed è stato diviso in due sessioni. Nella prima, sono stati delineati i caratteri principali della tematica; nella seconda, ne sono state presentate alcune significative buone pratiche.


La sessione iniziale è stata animata dagli interventi di due importanti relatori: Antonio Compagnoni, delegato europeo della federazione internazionale dei movimenti per lo sviluppo dell’agricoltura biologica (IFOAM); Andrea Magarini Pellini, coordinatore all’interno dell’ufficio del Sindaco di Milano delle politiche sul cibo della città.


Compagnoni ha evidenziato quanto la produzione biologica rappresenti un settore strategico in Italia. A dimostrazione di ciò, ne ha illustrato i dati ed i trends di crescita, sottolineando come, solo nella Regione Emilia Romagna, i suoli ad essa destinati rappresentino il 15% dei terreni agricoli utilizzabili (SAU). Compagnoni ha inoltre presentato un concreto esempio di come la Pubblica Amministrazione ed il settore privato possano collaborare e diffondere “dalla campagna alla forchetta” le buone pratiche dell’economia circolare: i Biodistretti.
Questa partnership permetterebbe la realizzazione di strategie di successo in grado di proporre un approccio innovativo alla stessa pianificazione territoriale, permettendo agli attori coinvolti nel comparto del biologico di svolgere in essa un ruolo sempre più attivo.


Magarini Pellini ha portato la testimonianza di come, nell’ambito dell’economia circolare, sia possibile realizzare anche all’interno dei contesti urbani progetti di successo. A tal fine ha compiuto una rassegna delle più recenti iniziative della Città di Milano in questo ambito. Tra i molti casi proposti, ha spiccato il “Progetto Donazione”, grazie al quale, diversi operatori della ristorazione hanno potuto donare le loro eccedenze alimentari ad organizzazioni senza scopo di lucro. Le molte esternalità positive di questo progetto hanno permesso, non solo, una gestione più efficiente delle risorse, ma, per i donatori coinvolti, l’accesso ad uno sgravio del 20 % sulle imposte per la gestione dei rifiuti urbani.


La seconda sessione ha affrontato due interessanti casi di studio: la piattaforma europea dei portatori di interessi nel campo dell’economia circolare, e, la rete italiana dell’agricoltura biologica Humus.
La piattaforma è stata presentata da Francesca Cappellaro dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA).


Cappellaro ha inoltre delineato un ulteriore aspetto legato ai modelli di sviluppo dell’economia circolare: quello dello loro capacità di portare ad una riduzione delle stesse emissioni inquinanti nell’atmosfera grazie all’utilizzo di prodotti e processi ecologici innovativi. Condizione in grado di dimostrare, ancora una volta, come i modelli di questo sistema economico possano conciliare le esigenze di sviluppo con le finalità ambientali e sociali.


La rete italiana dell’agricoltura biologica Humus è stata presentata da Luca Michieletto.
Michieletto ha descritto Humus, il social network per la bio-agricoltura italiana, come un luogo dove, la riscoperta dei valori del passato può incontrarsi con la ricerca scientifica finalizzata all'innovazione per la qualità e l'agricoltura sostenibile.


L’evento è stato inoltre l’occasione per permettere ai partner del progetto SinCE AFC di proporre relazioni sul come intendono implementarne le azioni all’interno dei loro contesti nazionali, ed esporre le loro riflessioni sulle tematiche dibattute nel corso della giornata.
Da più parti è stato posto l’accento sul come, nonostante i benefici dell'economia circolare siano noti ed ampiamente dimostrati, spesso le buone pratiche alla base di questo modello vengano applicate solo dalle grandi aziende che hanno più risorse e mezzi.
In particolare in Italia, sebbene le PMI rappresentino una porzione molto rilevante del tessuto imprenditoriale, queste buone pratiche rimangono ancora ai margini a causa della mancanza di giuste motivazioni ed adeguati sostegni. Pertanto, soprattutto nel nostro paese, è importante migliorare le politiche territoriali in questo senso, per stimolare la nascita ed il ricorso ad azioni concrete di economia circolare per tutti gli attori della filiera agroalimentare, dalla produzione alla lavorazione, dal confezionamento alla distribuzione, fino al consumo finale.
Miglioramento delle politiche territoriali che la Città Metropolitana di Bologna intende sostenere anche attraverso le proattive collaborazioni con altri paesi rese possibili dai risultati del Progetto SinCE AFC.


Dopo l’incontro di Palazzo Malvezzi, i rappresentanti dei partner del Progetto SinCE AFC hanno compiuto una serie di visite di studio in realtà imprenditoriali molto diverse fra loro ma accomunate dall’essere la sede di rilevanti esperienze nel campo degli approcci innovativi al settore agroalimentare. Queste hanno permesso ai partner europei di acquisire una conoscenza approfondita di diverse pratiche nella conversione di settori tradizionali dell’economia.


Durante la prima giornata, le visite di studio sono state organizzate presso il Future Food Institute e nella sede di Granarolo S.p.A., dove Vittorio Zambrini, Presidente di Cluster-ER Agrifood, ha presentato il progetto AgrofoodBIC, un acceleratore di start-up nei settori food & beverage e agro-industriale.


Il secondo giorno, le visite hanno riguardato l'intera area metropolitana di Bologna coinvolgendo anche il Comune di Sasso Marconi (BO) e le aree dell'Appennino Bolognese.
Questa è stata l'occasione per incontrare i rappresentanti del Gruppo di Azione Locale (GAL). GAL è un consorzio pubblico-privato a responsabilità limitata che collabora alla gestione delle risorse assegnate dal programma di Sviluppo Rurale per L'Emilia Romagna (PSR 2014-2020), coinvolto in un progetto per la creazione di un Biodistretto nell’Appennino Bolognese. Questo progetto coinvolge molti operatori del territorio tra cui la Cooperativa Sociale Agricola COpAPS e la casa vinicola la Corte d'Aibo. Durante la stessa giornata anche questi operatori sono stati visitati dai partner del Progetto.

 

A conclusione di queste due giornate è stato inoltre presentato il video ufficiale del progetto che verrà socializzato tramite tutti i canali media di SinCE AFC.