Progetto CESME, la Città metropolitana di Bologna in Bulgaria per osservare esempi di economia circolare

 
Vestiti riciclati pronti per la partenza nel magazzino Humanita
Vestiti riciclati pronti per la partenza nel magazzino Humanita

È una Bulgaria che non ti aspetti, quella visitata dalla Città Metropolitana di Bologna per il progetto europeo CESME nell’ambito del programma Interreg Europe dedicato a stimolare le piccole e medie imprese ad applicare nuovi modelli industriali basati sull’economia circolare e la sostenibilità ambientale.

 

Da una nazione con 7mila euro di Pil pro capite, circa un quarto di quello italiano, è difficile attendersi buoni esempi di gestione del territorio e di impresa. Eppure, la nazione che si affaccia sul Mar Nero ha una crescita annua del Pil attorno al 3,5%, un tasso di disoccupazione in forte calo, a poco più del 5%, ma soprattutto una forte capacità di attrarre imprese.

 

Questa capacità di attrazione è dovuta in particolare ad una bassa incidenza delle tasse ma anche alla tendenza ad offrire tutto il necessario per aprire una sede produttiva in poco tempo e con poca burocrazia. Ne è un esempio la Trakia Economic Zone, la zona industriale poco distante dal centro di Plovdiv, la seconda città bulgara per numero di abitanti a 150 km dalla capitale Sofia, che negli anni sta attirando aziende da ogni parte del mondo. Fra le prime anche l’italiana Ferrero per lo stabilimento del cioccolatino Mon Chéri .

 

La visita nella zona industriale ha fatto tappa anche nello stabilimento di Humanita, l’azienda che in collaborazione con la Croce Rossa raccoglie vestiti usati in tutta la Bulgaria, li ricicla e li vende in parte online sul portale https://www.dressyou.bg/. Humanita è molto impegnata nel sociale per far capire ai bulgari l’importanza di evitare gli sprechi e di riciclare nel modo giusto, un ruolo molto importante in questa fase di crescita economica del paese.

La Trakia Economic Zone ha ancora poco di simbiosi industriale, le uniche collaborazioni fra le diverse imprese sono nel campo della formazione della forza lavoro, ma chi gestisce l’area assicura i partecipanti al progetto europeo CESME di Interreg Europe che il potenziale è enorme e ci stanno lavorando.   

 

Un’altra tappa del viaggio in Bulgaria ci ha portato alla Agenzia sull’Energia di Plovdiv, uno studio privato che collabora con l’istituzione comunale sui diversi aspetti di analisi dell’inquinamento ambientale e sulla ricerca di nuovi materiali in grado di produrre energia pulita, soprattutto da scarti di produzione.

Proprio l’area di Plovdiv è molto viva e attiva anche culturalmente, nel 2019 la città che offre numerosi esempi di arte romanica sarà Capitale Europea della Cultura insieme all’italiana Matera.

Prossimo appuntamento con il progetto CESME sarà il seminario “Economia circolare, sostenibilità e imprese - Presentazione della ricerca svolta nell'ambito del progetto Europeo CESME Circular Economy for SMEs” che si terrà il 6 novembre prossimo dalle 15.30 alle 18.30 alla Fiera di Rimini nell’ambito di Ecomondo.