Il 31 marzo 2025 è stato presentato il Piano Metropolitano per l'Economia Sociale, nella Cappella Farnese di Palazzo d'Accursio, che ha accolto un pubblico numeroso. L’evento rappresenta il punto di arrivo di un ampio processo partecipativo, che si è concluso con l'approvazione del Piano da parte del Consiglio metropolitano.
Tra le altre iniziative chiave, il progetto Microfuture ha contribuito a definire il Piano metropolitano per l'economia sociale. Gli scambi e le discussioni all'interno del progetto, così come il confronto con le buone pratiche esistenti a livello europeo, sono stati importanti per dare forma a parti specifiche del Piano relative alla microfinanza.
Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Bologna, Matteo Lepore, e del Presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, sono stati illustrati la struttura e gli obiettivi del Piano da Daniela Freddi, Coordinatrice del progetto. L’intervento ha messo in evidenza una visione di un’economia che mette al centro le persone, cercando di orientare lo sviluppo del territorio verso la sostenibilità, l'inclusione e l'equità. Il Piano, che comprende oltre 60 misure, non si limita a supportare le organizzazioni dell’economia sociale ma propone un cambiamento di paradigma: un'economia che contribuisce al bene comune, alla produzione di beni collettivi e alla gestione di importanti cambiamenti.
Secondo questa visione, l'economia sociale non è solo una risposta a problemi specifici, tra cui la crisi abitativa o la qualità del lavoro, ma è uno strumento strategico di sviluppo condiviso, incentrato sul benessere collettivo.
Il Piano Metropolitano per l’Economia Sociale si divide in sette missioni, suddivise in due categorie.
Ogni missione è strutturata in linee guida strategiche e in un insieme di azioni che complessivamente superano le sessanta iniziative interconnesse. Sebbene il Piano abbia una visione decennale, si concentra specificamente sul primo triennio (2025–2027), durante il quale saranno avviati i primi interventi nei settori più urgenti.
In questo modo il Piano Metropolitano per l’Economia Sociale si presenta come un esempio concreto di come le istituzioni possano promuovere un cambiamento profondo, partendo dal valore delle esperienze già attive sul territorio. Offre una visione futura dello sviluppo economico locale, che non punta solo sulla crescita, ma sulla giustizia sociale, sulla qualità della vita e sulla coesione.