"Tagli" alla scuola: manifestazione di Provincia e Comuni a Roma

Il Ministero si impegna per le situazioni più critiche

La delegazione emiliana a Roma - Archivio Provincia di Bologna
La delegazione emiliana a Roma - Archivio Provincia di Bologna
Gli amministratori della Provincia e dei Comuni bolognesi, assieme ai rappresentanti degli altri Enti locali emiliano-romagnoli, hanno manifestato mercoledì 20 maggio al ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur), contro i "tagli" alla scuola e per chiedere che venga colmato il divario tra docenti assegnati e docenti necessari, che nel solo territorio provinciale è di 451 unità.

Una cinquantina tra sindci, assessori e consiglieri delle Province e dei Comuni emiliani hanno raggiunto Roma in prima mattinata, si sono ritrovati davanti al Ministero dove hanno indossato le fasce tricolori e azzurre, e sono stati subito ricevuti dal vice capo di gabinetto vicario del Ministro, Sabrina Bono, dal capo dipartimento, Giuseppe Cosentino, e dal direttore Luciano Chiappetta.

L'assessore all'Istruzione della Provincia di Bologna, che è anche presidente della Commissione istruzione dell'Unione delle Province (Upi) dell'Emilia-Romagna  ha esposto le richieste espresse dalla Conferenza Regione-Autonomie Locali e dalla Conferenza metropolitana dei sindaci della provincia di Bologna, tese a ottenere più docenti, più tempo scuola e risorse finanziarie adeguate. L'assessore ha sottolineato in particolare la mancata risposta alle famiglie sul tempo-scuola, la mancata nomina dei docenti per le nuove sezioni della scuola dell'infanzia e i crediti che le scuole vantano nei confronti del Ministero (in regione quasi 90 milioni di euro), che mettono a rischio il funzionamento degli istituti e il pagamento delle supplenze.

Dal canto loro, dopo aver ricordato che i "tagli" alla scuola, anche in ordine al personale docente, sono dovuti all'applicazione della Legge Finanziaria approvata dal Parlamento, e ai conseguenti necessari contenimenti della spesa, Bono e Cosentino hanno sottolineato come, a causa dei vincoli del bilancio dello Stato, non sia possibile rivedere le misure  programmate. Gli amministratori hanno però denunciato come l'entità dei "tagli" - circa 1.600 docenti in meno a livello regionale a fronte di 6 mila alunni in più (3 mila solo per la provincia di Bologna) - non sia sostenibile da un sistema scolastico che ha il rapporto alunni-classi più alto d'Italia. Da parte del Ministero è stato assunto l'impegno di verificare le situazioni di emergenza "sfuggite" a livello nazionale, e di valutare a livello di Ufficio scolastico regionale eventuali situazioni di particolare difficoltà. Il vice capo di gabinetto ha poi annunciato l'accordo con il ministro dell'Economia su un emendamento che consentirà di destinare risorse al funzionamento ordinario delle scuole, consentendo alle amministrazioni scolastiche in situazione debitoria di sanare i loro conti economici.

La delegazione di amministratori locali ha poi incontrato a Montecitorio una rappresentanza dei parlamentari emiliano-romagnoli, che si sono dichiarati a loro volta impegnati a sostenere le giuste richieste degli Enti locali per la scuola.

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Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur)
 
 
Data ultimo aggiornamento: 21-05-2009
 
 
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