Nasce l'Agenda 2.0 per lo Sviluppo Sostenibile della Città metropolitana di Bologna

Oggi il convegno con Merola, Schlein, Vitali, Giovannini, Buti. Diretta sulla pagina Facebook della Città metropolitana

Bosco
 

Nasce l’Agenda 2.0 per lo Sviluppo sostenibile della Città metropolitana: un nuovo strumento (il primo in Italia) per una svolta green di tutto il territorio con obiettivi e indicatori economici e sociali, che dalla dimensione della sola sostenibilità ambientale si allarga a quelle economiche e sociali.

A tenerla a battesimo sarà il ministro Enrico Giovannini insieme al sindaco Virginio Merola il 24 giugno in un convegno internazionale online che vedrà la partecipazione della vicepresidente dalla Regione Emilia-Romagna Elly Schlein, della vicesindaca di Bologna Valentina Orioli, del rappresentante di ASviS e Urban@it Walter Vitali, del Capo di gabinetto del Commissario europeo all’Economia Marco Buti e di numerosi ospiti.

 

Qui il programma completo - Segui la diretta sulla pagina Facebook della Città metropolitana di Bologna

 

L’Agenda è stata elaborata nell’ambito dell’Accordo di collaborazione fra Città metropolitana e il MITE con l’obiettivo di declinare gli SDGs dell’Agenda 2030 e della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile a livello territoriale locale con il supporto tecnico scientifico dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS) insieme a Urban@it – Centro nazionale di studi per le politiche urbane e ai dipartimenti di Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei materiali (DICAM) e di Scienze aziendali (DISA) dell’Università di Bologna.

Essa è strutturata su un sistema dinamico multilivello: 26 sono gli obiettivi e 4 le dimensioni principali analizzate (nazionale, regionale, Città metropolitana, Comune di Bologna e Unioni dei Comuni) con una valutazione che ne monitora l’andamento a medio termine (5 anni) e a lungo (10 anni). (vedi slide allegate)

Ad integrazione delle azioni considerate nello scenario programmatico presenti nell’Agenda sono stati individuati, nell’ambito dell’Accordo con il MITE, quattro progetti pilota per sperimentare sin da subito la funzione di indirizzo e promozione sul territorio di una cultura della sostenibilità nelle politiche pubbliche locali. I progetti sono tutti nella fase di avvio e si concluderanno nel prossimo autunno:

  1. “Transizione verso l’economia circolare nel territorio collinare e montano della città metropolitana di Bologna. Individuare e promuovere linee guida e incentivi finalizzati alla transizione verso l’economia circolare delle imprese del territorio collinare e montano che tengano conto delle specifiche peculiarità ambientali e territoriali e che minimizzino i consumi di energia e delle risorse naturali, delle emissioni inquinanti e contengano in generale i costi complessivi, inclusi quelli esterni e di mitigazione degli impatti dei cambiamenti climatici. Tale azione è stata avviata all’interno dei tavoli di lavoro istituiti con il Focus Appennino.
  2. “Studio di prefattibilità sulla riorganizzazione dei servizi di trasporto pubblico nelle aree produttive”. Nell’ambito delle azioni di mobilità sostenibile si è avviato un approfondimento sulla riorganizzazione dei servizi di trasporto pubblico per migliorare l’accessibilità pubblica delle aree produttive anche in termini di miglioramento della qualità di vita dei lavoratori stessi. L’obiettivo è individuare le condizioni attraverso la definizione di modelli di accordo tipo per la realizzazione di nuovi servivi di trasporto pubblico locale per le aree industriali o logistiche di rilevanza metropolitana.
  3. “Linee guida per la forestazione metropolitana”: con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra e di migliorare la qualità dell’aria si intende elaborare un progetto di “forestazione urbana”. Il PTM considera l’incremento della dotazione di verde urbano una linea di azione per la rigenerazione del sistema insediativo, per la salute pubblica, per la conservazione della biodiversità, per la dotazione di servizi ecosistemici, nonché per l’incremento della resilienza e della capacità di mitigazione delle emissioni inquinanti e climalteranti e di adattamento al cambiamento climatico.
    In quest’ottica si inseriscono anche i due bandi del MITE del 2020 e 2021 per il finanziare progetti sulla forestazione dedicate alle città metropolitane. La Città metropolitana ha candidato 5 progetti sul suo territorio a marzo 2021 e sta attualmente predisponendo altri 5 proposte progettuali da presentare per la scadenza del bando 2021 del prossimo mese di luglio.
  4. “Operation Center&Cities Web”: un cruscotto di monitoraggio dinamico degli indicatori che sarà sperimentato a partire dai Comuni di Bologna, Imola e Granarolo dell’Emilia.Quindi una piattaforma per la gestione degli indicatori definiti dall’Agenda 2.0 e da ulteriori altri indicatori di interesse delle Amministrazioni locali. L’obiettivo è quello di avviare sul territorio attraverso azioni concrete la promozione di una cultura dei dati sulla sostenibilità ambientale economica e sociale.

La Città metropolitana di Bologna ha avviato da tempo un percorso che la vede impegnata sotto il profilo della sostenibilità sia nella tutela del territorio che nel coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholder, attraverso la definizione di obiettivi e indicatori per misurare il conseguimento degli Obiettivi dello sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda ONU.
Promotrice della Carta di Bologna nel 2017, tra il 2018 e il 2019 la Città metropolitana ha elaborato, in collaborazione con il Comune di Bologna, l’Università e con il contributo del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la prima “Agenda per lo Sviluppo Sostenibile”.

Ed ora - punto di arrivo di questo percorso - ecco l’Agenda 2.0: un documento aperto ad aggiornamenti costanti che non vuole essere un ulteriore strumento di pianificazione, ma si propone come cornice quadro entro la quale inserire la programmazione, in costante interazione con gli strumenti di pianificazione e programmazione metropolitani e settoriali (PSM, PUMS, PTM …).
Ulteriore novità è l’introduzione di un modello sperimentale di DUP (Documento Unico di Programmazione) della Città metropolitana coerente con gli obiettivi dell’Agenda 2.0 e del PSM 2.0, che sia esportabile a livello sia di Unioni di Comuni che di Comuni. Questa sperimentazione - oltre alla Città metropolitana - coinvolgerà anche il Nuovo Circondario Imolese, l’Unione Reno Lavino e Samoggia e il Comune di Castel San Pietro; successivamente, si coinvolgeranno progressivamente anche le altre Unioni e i Comuni interessati.

 

 
 
Data di pubblicazione: 22-06-2021
Data ultimo aggiornamento: 30-06-2021
 
 
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