Grazie al progetto "L'etica è ospitalità: esperienze di scambio scolastico tra Italia e Mozambico" gli insegnanti del Liceo Artistico “Francesco Arcangeli” di Bologna, Alfredo Sorrini e Gerardo Fulginiti, si sono recati a fine marzo a Maputo (Mozambico) insieme a 4 studenti. Uno degli obiettivi di quel viaggio era l'approfondimento e lo studio del fotografo e giornalista mozambicano Riccardo Rangel (1924-2009).
Proprio in quell'occasione la moglie di Rangel, con l'intento di divulgare l'opera del marito in Italia, ha ceduto a Sorrini i diritti d'utilizzo di una parte delle immagini della sterminata collezione custodita nel Centro di Documentazione e Formazione Fotografica di Maputo.
La società che Rangel osserva e rappresenta è la stessa che sfugge alla vista dei suoi contemporanei. Questa sua capacità di rendere visibile l'invisibile rende attuale e universale la sua opera. La denuncia esplicita del sistema coloniale e della sua violenza intrinseca è un ingrediente imprescindibile nell'analisi della sua fotografia; eppure non è il più importante. Le immagini di Rangel insistono infatti più sulla censura che il sistema coloniale induce e determina, ossia sull'occultamento di una realtà che è davanti agli occhi di tutti ma che nessuno vuole, deve, può "vedere".
La mostra
Da rua Araùjo a via del Pratello, fotografie di Ricardo Rangel (Mozambico, 1924-2009)
a cura di Alfredo Sorrini e Mutenye
Dal 28 settembre al 28 ottobre 2013
Mutenye - via del Pratello 44, Bologna
Rua Araùjo, un crocevia di impossibili convivenze tra boeri e prostitute nere, polizia e malviventi, poveri e ricchi, artisti e funzionari. Il Pratello, liberale nei dettagli ma inflessibile nella sostanza, reticolo di umanità vive, affaticate, rissose e autentiche, diventa virale contrappunto al racconto visivo di Ricardo Rangel.