"Lavoro, persone, genere", indagine sugli impatti dell'emergenza sanitaria sulle imprese della Zona Industriale Roveri di Bologna

Ricchezza di genere, cultura organizzativa e smart working tra i fattori per "reggere" la crisi

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Un’indagine per comprendere gli effetti della pandemia sulle imprese del territorio metropolitano, sui suoi lavoratori e lavoratrici e sui cambiamenti a cui sono state costrette per potersi adeguare alla nuova situazione, prendendo come caso pilota 135 aziende della zona Roveri di Bologna, un’area storica del tessuto industriale della città.

E’ stata presentata il 13 novembre "Lavoro, persone, genere" la ricerca promossa dalla Città metropolitana di Bologna e realizzata da C.O. Gruppo e Associazione Bateson.

Le sette lezioni dell’indagine:

  1. Essere più grandi non significa necessariamente aver retto meglio gli effetti della crisi (e nemmeno essere più piccoli!). Nel breve periodo, le aziende più grandi hanno fatto più investimenti in tecnologie, ma hanno registrato anche maggiori perdite a causa della pandemia (in termini percentuali)
  2. Per affrontare la crisi, conta di più la cultura organizzativa rispetto alla dimensione aziendale ed economica. Le aziende più giovani (meno di 10 anni di attività) e con maggiore ricchezza di genere (almeno la metà delle donne e oltre) sono quelle che hanno retto meglio alla prima ondata pandemica.
  3. Esiste un identikit di azienda mediamente più soggetta agli effetti della crisi. Sono le imprese medio-piccole, tra i 10 e i 20 anni di anzianità, con meno di 50 dipendenti e con un saldo di genere interno ai dipendenti squilibrato sulla componente maschile.
  4. Adottare il lavoro da remoto in azienda non è tanto una questione tecnologica La tecnologia è solo il pre-requisito di partenza. Non è uno strumento per l’organizzazione. È essa stessa organizzazione. La cultura aziendale è la vera discriminante (e non si compra con i soldi!).
  5. La pandemia ha messo in luce la dimensione umana del/della dipendente. Il lavoro da casa ha messo maggiormente in luce le esigenze personali del/della dipendente. Il benessere organizzativo non è più un’opzione. Nel corso della pandemia è aumentato il ricorso da parte delle aziende di dispositivi a supporto del benessere del lavoratore, ma la strada è ancora lunga.
  6. Lo stress da lavoro correlato rischia di essere il vero «nervo scoperto» delle aziende nel corso della seconda ondata pandemica. Elemento trascurato dalle emergenze della prima ondata, oggi il ritorno all’emergenza rende questo «modello di vita» non così provvisorio come pensassimo. Le aziende spesso non sono ancora pronte a prendersi cura del benessere mentale dei propri lavoratori e lavoratrici.
  7. Le donne a lavoro: un patrimonio da preservare: la ricchezza di genere all’interno dei luoghi di lavoro si è rivelato uno dei fattori di successo per affrontare i cambiamenti imposti da questa crisi. Fuori dall’emergenza, il lavoro da remoto viene utilizzato più dalle donne. Se non presidiato e regolato, questo fenomeno rischia di provocare un allontanamento delle donne dai luoghi di lavoro.

“Questo lavoro di indagine svolto gratuitamente da giovani ricercatori di C.O. gruppo e dalla Associazione Bateson – è il commento del sindaco metropolitano Virginio Merola - ci offre una prima base di conoscenza sull’impatto dell’emergenza Covid legata al lavoro da remoto. L’interesse delle indagini sta anche nel concreto delinearsi di nuovi bisogni e nuovi modelli culturali che offrono una base concreta per progettare interventi di implementazione del lavoro agile in modo più consapevole, e quindi più efficace. Di particolare interesse sono le sette lezioni finali che vengono proposte sulla base dei dati raccolti. Infatti, collegando questi 7 punti si disegna una mappa di possibili risposte, fondate sulla comune consapevolezza del valore e dei diritti delle donne al lavoro, risposte che imprese e istituzioni possono costruire insieme. Dunque, una precisa lezione metropolitana imparata per migliorare la condizione di lavoro, attraverso l’attenzione all’umanità del lavoro delle donne, e quindi dei risultati complessivi delle imprese”.

Documento in formato Adobe Acrobat PDF: la ricerca integrale "Lavoro, persone, genere" (1526 KB)

Link: l’approfondimento su BolognaMetropolitana

 
 
Data di pubblicazione: 13-11-2020
Data ultimo aggiornamento: 13-11-2020
 
 
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