La situazione del mercato del lavoro in provincia di Bologna

operaio al lavoro

Secondo i dati sul mercato del lavoro della provincia di Bologna presentati giovedì 15 dicembre dall'assessore provinciale al Lavoro Giuseppe De Biasi, le persone in cerca di lavoro iscritte ai Centri per l'impiego della provincia di Bologna al 31 ottobre 2011 erano 74.299, il 14,8% in più rispetto all'anno precedente (nel 2010 erano infatti 64.718).


L'andamento del 2011 conferma quindi una tendenza all'incremento, pur con una curva rallentata rispetto agli ultimi due anni (nel 2009 erano 54.226 e nel 2008 erano 40.002).

La quota maggiore delle persone in cerca di lavoro (oltre l'88%) è costituita da persone disoccupate (sono 65.435), che avevano un'occupazione e l'hanno perduta, mentre la quota degli inoccupati, ovvero alla ricerca di prima occupazione è inferiore al 12% (8.864).

Per quello che riguarda i generi, le donne rappresentano la percentuale maggiore (55,77%).

Gli stranieri costituiscono ormai oltre il 30% della quota delle persone in cerca di lavoro nel nostro territorio (solo 3 anni fa erano il 25%) con un incremento complessivo di oltre il 120%.

La quota più consistente per fascia di età va dai 16 ai 34 anni (oltre il 33%) , seguita dai lavoratori over 45 (+19% dal 2010 la crescita dei lavoratori tra i 45 e i 55 anni e +26% per gli over 55), motivata anche dal progressivo esaurirsi degli strumenti di ammortizzazione sociale.

Fino al 2010 la crescita dei disoccupati iscritti ha interessato in modo significativo i più giovani: spesso assunti con contratti non standard e senza garanzie in termini di ammortizzatori sociali, sono stati i primi a venire espulsi dal mercato del lavoro.

Nell'ultimo anno il trend è mutato e a crescere sono soprattutto i lavorati più anziani, che inseriti nel sistema produttivo avevano potuto contare su strumenti di sostegno al reddito. Sostanzialmente stabile invece la quota dei disoccupati più giovani (16-24 anni).

Anche nel territorio provinciale, in linea con la tendenza nazionale, quasi il 15% di chi è in cerca di lavoro possiede titolo di studio universitario (triennale o superiore), mentre il 28% ha un diploma di scuola media superiore.


Secondo i dati, gli avviamenti di nuovi rapporti di lavoro nel corso dei primi 10 mesi del 2011 sono stati 174.451, con una leggera crescita (4% ) rispetto allo stesso periodo 2010.

Oltre il 52 % di questi avviamenti ha interessato le donne, che hanno avuto una crescita maggiore anche in termini percentuali (+ 4,7% mentre per i maschi l'incremento è stato del 4%).

Solo circa il 15% del totale è dato da contratti a tempo indeterminato (nel 2008 erano il 21%). Più utilizzati (48%) sono i contratti a tempo determinato, mentre diminuisce il ricorso alle collaborazioni a progetto (9% a fronte dell'11% del 2010 e oltre il 12 %registrato nel 2009) .

I settori con maggiore dinamicità sono stati i servizi di alloggio e ristorazione (14% del totale degli avviamenti), le attività manifatturiere (13% come l'istruzione ), il commercio (9,5%).

Dal raffronto con il 2008, emerge che settori come le attività manifatturiere e le costruzioni hanno perduto oltre il 25%.

Pesante è anche la flessione nella pubblica amministrazione dove le manovre restrittive degli ultimi anni hanno prodotto una flessione di oltre il 28% di nuovi rapporti di lavoro avviati .

I settori con segno positivo sono i servizi in senso generico (+8%), le attività di supporto alle imprese (+11%) e quelle sanitarie e di assistenza sociale (+5%): dato quest'ultimo in linea con le esigenze conseguenti all'invecchiamento progressivo della popolazione.


Significativa la diminuzione delle ore di cassa integrazione erogate sul territorio (complessivamente pari al 29%) rispetto al 2010, particolarmente per quello che riguarda la cassa ordinaria (-54%) ma anche per quanto riguarda la cassa straordinaria (-23%) e la deroga (-20%).

I lavoratori coinvolti in accordi di ammortizzatori in deroga continuano invece ad aumentare (erano 11.822 al 31/10 dello scorso anno, sono 13.314 al 31 ottobre di quest'anno). A crescere, anche per effetto della regolamentazione nazione e regionale in materia, sono soprattutto i lavoratori con cigs in deroga (+47%) e mobilità in deroga, mentre i lavoratori con cigo in deroga diminuiscono del 19%.


Al 31 ottobre 2011 sono 10.965 le persone in mobilità iscritte ai cip, + 3,89% rispetto allo stesso periodo del 2010, ma il raffronto tra il 2008 e il 2011 registra un incremento di oltre l'85% ( più di 5000 persone) in totale, con la componente maschile che cresce di oltre il 120%.



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Data ultimo aggiornamento: 15-12-2011
 
 
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