L'Italia candida i Portici di Bologna alla Lista del Patrimonio Mondiale Unesco

I portici sono lunghi 62 chilometri, di cui 20 in periferia

62 km di portici - mappa
 

Dal XII secolo i portici caratterizzano il tessuto urbano di Bologna e sin dal 1288 lo statuto comunale prescriveva che nessun nuovo edificio doveva essere privo di portico. L'aspetto sociale e comunitario caratterizza da sempre questo elemento architettonico, tanto che i portici continuano ad essere una proprietà privata ad uso pubblico.

Ora i Portici di Bologna sono la candidatura italiana alla Lista del Patrimonio Mondiale Unesco per il 2020. Lo ha deliberato il Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, riunito martedì 21 gennaio presso la sede del Ministero dei Beni Artistici e Culturali.

Sono 62 i chilometri di portici che si snodano lungo tutta la città, un patrimonio corale e presente ovunque, sia in centro che in periferia. Se infatti 42 chilometri si trovano nel cuore antico di Bologna, gli altri 20 interessano tutta la città fuori dai viali. Questi ultimi, sono frutto di una selezione piuttosto severa perché riguardano solo i portici che hanno una valenza di uso pubblico, con presenza di esercizi commerciali, e non per esempio tutti quelli che hanno come unica funzione l’accesso agli edifici.

“Un grande e meritato traguardo per Bologna – ha dichiarato il Sindaco Virginio Merola – un risultato di tutta la città. Bologna, ancora una volta, ha saputo esprimere il suo carattere più profondo: la capacità di collaborare assieme e uniti per la nostra città”.

Link: I Portici di Bologna

 
 
Data di pubblicazione: 23-01-2020
Data ultimo aggiornamento: 23-01-2020
 
 
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