L'Istituto Tecnico Crescenzi Pacinotti di Bologna ha compiuto 150 anni. Nasce infatti il 28 marzo 1862 con una delibera del Consiglio provinciale, a cui farà seguito il Regio Decreto del 30 ottobre 1862 che fonda il Regio istituto Tecnico.
Il forte legame fra la Provincia e l'Istituto si è andato successivamente consolidando fino alle attuali “Celebrazioni Centocinquantenarie”. Il comune percorso intrapreso per valorizzare in chiave storiografica una delle più antiche esperienze scolastiche bolognesi ha portato alla realizzazione del cofanetto in cinque volumi “Antologia Centocinquantenaria” e del lungometraggio “200 giorni all'anno" (trailer) che sono stati presentati in un incontro pubblico martedì 25 novembre alle ore 20 al Cinema Nuovo Nosadella.
Il progetto di valorizzazione del patrimonio storico del Crescenzi Pacinotti è strettamente connesso alla storia del territorio di Bologna, in cui tanta parte ha avuto questa vera e propria istituzione nel panorama scolastico, a partire dall'affettuoso nomignolo di Piero - con cui si identificava la sede storica di via Garibaldi – fino al PieroPacio, come oggi lo chiamano gli studenti di via Saragozza.
I suoi oltre 150 anni di vita hanno attraversato da protagonisti la storia della città, le sue trasformazioni sociali ed economiche: dall'inaugurazione del Regio istituto Tecnico di Bologna nel dicembre 1862, in un'ala del complesso conventuale di San Domenico, all'iscrizione della prima studentessa donna nell'anno scolastico 1899-1900, alba del nuovo secolo. Con la “riforma Gentile” del 1923 e la successiva del 1931 arriva la nuova denominazione del “Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Pier Crescenzi”.
Le leggi razziali del 1938 porteranno alla rimozione dagli archivi dei nominativi di origine ebraica. Saranno in seguito recuperati e ricollocati nel corso della sistemazione della documentazione grazie al progetto promosso a partire dagli anni '80 per il recupero e la valorizzazione dell'importante patrimonio museale, bibliografico e archivistico dell'Istituto su impulso di un Comitato che oltre alla Provincia e al Provveditorato riuniva la Fondazione Guglielmo Marconi, Comune e Università di Bologna, Collegio Ragionieri con il sostegno della Banca Popolare dell'Emilia e delle Fondazioni Cassa di Risparmio in Bologna e del Monte di Bologna e Ravenna.
Il boom demografico e il fermento di ricostruzione del secondo dopoguerra richiederanno l'apertura di una succursale in Strada Maggiore e delle sezioni di Imola e San Giovanni in Persiceto, a cui poi seguiranno quelle di Molinella, Casalecchio di Reno e Castiglione dei Pepoli. Inoltre, il boom delle iscrizioni alla sezione commerciale porterà alla nascita dell'ITC Tanari.
Per le stesse ragioni, dopo 100 anni, negli anni '60, dalla sezione Geometri del Pier Crescenzi nasce l'istituto in via De' Gombruti intitolato a Pacinotti. Nell'a.s. 2000-2001 le due scuole si riunificheranno diventando l'attuale Crescenzi Pacinotti, il PieroPacio. L'avvento delle nuove tecnologie porterà nel 1982-83 all'attivazione del triennio per Ragionieri Programmatori.
Nelle aule dell'istituto si sono avvicendati “nomi” come Augusto Righi, Antonio Pacinotti, Adolfo Albertazzi, Mario Longhena. Ma non solo: anche le vite di “insospettabili” come il giornalista Enzo Biagi, Giuseppe Ragazzini (autore del dizionario Italiano-Inglese Zanichelli) e la scrittrice Danila Comastri Montanari si sono intrecciate con la sua storia.