Firmato il Patto tra Bologna, Modena e Ferrara per rendere quest'area ancor più competitiva

Il documento vuole definire una visione comune di sviluppo industriale, politiche educative, progettazione delle infrastrutture

La firma del Patto - Archivio Città metropolitana di Bologna
 

Un Protocollo triennale tra Bologna, Modena e Ferrara per rendere quest'area del centro Emilia ancora più competitiva e attrattiva a livello nazionale e internazionale. Dopo l'incontro di luglio tra i tre sindaci che aveva avviato il percorso e l'approvazione nei rispettivi organi di governo, è arrivata oggi nella sede della Città metropolitana di Bologna la firma ufficiale di Virginio Merola, sindaco della Città metropolitana di Bologna, Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena e Tiziano Tagliani, presidente della Provincia di Ferrara alla presenza dell'assessore regionale Emma Petitti.
Questo atto conclude un mese particolarmente significativo per la Città metropolitana di Bologna: si era aperto il 6 novembre con il Patto sottoscritto a Firenze con la Città metropolitana; mercoledì scorso (22 novembre) l'accordo con Prato sul turismo e ora arriva la sottoscrizione con Ferrara e Modena.

Il Patto trova fondamento nella omogeneità delle caratteristiche territoriali e socio-economiche (basti pensare alla presenza di 3 sedi universitarie e una rete per la ricerca tra le migliori in Italia) e vuole definire una visione comune di sviluppo industriale (anche attraverso modalità condivise di promozione degli investimenti) e di politiche educative (in stretta connessione con quelle di sostegno all'innovazione della manifattura).
A partire da questo documento si vuole inoltre condividere progettualità in materia di infrastrutture, di pianificazione urbanistica-territoriale, di promozione degli investimenti e grandi opere pubbliche al fine di poter relazionare in modo unitario e con obiettivi condivisi con la Regione Emilia-Romagna.

Anche dal punto di vista turistico e culturale gli elementi che accomunano i tre territori sono tanti: dal valore architettonico dei centri storici e degli edifici religiosi al paesaggio rurale e alla tradizione eno-gastronomica, fonte di interesse per un pubblico locale, nazionale ed internazionale.
In questo ambito le Amministrazioni si impegnano a condividere progettualità comuni con l'obiettivo di potenziare l'attrattiva turistica dei sistemi territoriali, attraverso lo sviluppo dei prodotti turistici “città d'arte”, “food valley” e “motor valley”.
Sotto il profilo logistico grande attenzione andrà al ruolo dell'Aeroporto Marconi, all'interconnessione del sistema fieristico (Bologna-Modena-Ferrara), alle piattaforme logistiche, al sistema universitario, alla promozione e attrazione dei territori, alle reti culturali e turistiche.
Per creare un sistema di relazioni fra i territori e tra le strutture Amministrative, in modo tale da condividere le migliori pratiche, svolgere un ruolo propositivo e attivo nei confronti della Regione e accrescere la competitività e l'attrattività dell'intero sistema regionale, le politiche comuni saranno gestite attraverso specifiche convenzioni, accordi e protocolli.


"Siamo un'area metropolitana che va oltre i confini della città metropolitana - è il commento del sindaco Virginio Merola - Non ci vogliamo impantanare in una discussione sui confini istituzionali, ma percorrere la via degli accordi su temi specifici perché molto è quello che ci unisce: dalle università alla fiera, dall'aeroporto al turismo, dai trasporti alla sanità, dalla cultura alla motor valley. Siamo un'area d'eccellenza nel panorama nazionale e con questo accordo diventiamo ancora più competitivi in Europa".

“L'intesa di area vasta tra la città metropolitana di Bologna e le province di Modena e Ferrara - ha commentato l’assessora al Bilancio e Riordino istituzionale Emma Petitti - è frutto di un lavoro tenace dei nostri amministratori e capace di raccogliere la sfida della nostra Regione sul tema delle riforme, un traguardo importate che riguarda tutto il tessuto sociale ed economico dei nostri territori. La capacità del territorio emiliano di essere “area vasta” aldilà dei confini amministrativi. Le sinergie tra sistemi economici, produttivi e culturali permetteranno nei prossimi anni di cogliere sfide sempre più competitive su cui la Regione sta investendo. Questo traguardo sarà da stimolo anche per portare avanti altri progetti come, ad esempio, la provincia Romagna”.
“Il fatto - ha aggiunto Petitti - che le Amministrazioni interessate si siano impegnate a condividere visioni unitarie di sviluppo industriale condividendo altresì modalità di promozione degli investimenti, e a definire politiche educative in stretta connessione con quelle di sostegno all'innovazione della manifattura rappresenta un’ottima e proficua prosecuzione, se vogliamo naturale, del percorso di sviluppo della governance avviato, come ho detto prima, dalla Regione in questa legislatura. Per queste ragioni, la Regione vede con grande favore lo sviluppo di questi percorsi che ha fortemente indirizzato e voluto”.

 
 
Data ultimo aggiornamento: 29-11-2017
 
 
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