Imola: Giornata Mondiale del Servizio Sociale, presentazione del "Progetto neo-mamme"

 

Una strada per favorire la genitorialità dei nuclei fragili e attivare le risorse della comunità

Il terzo martedì di marzo di ogni anno è stato dichiarato “International Social Work Day”. In tale occasione, dal 2008, nel mondo sono state organizzate iniziative per sollecitare la più ampia riflessione comune sull'importanza e sul ruolo del servizio sociale per la promozione del benessere sociale.

La Giornata Mondiale del Servizio Sociale di quest'anno avrà come tema principale la promozione della comunità e la sostenibilità ambientale.

 

In tale occasione il Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna dell‘Ordine Assistenti Sociali (OASER) ha organizzato il convegno “Lavorare nella tempesta tra realtà e immaginazione", in collaborazione con l’Università di Parma e il Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia di Bologna, che si terrà a Bologna.

ASP Circondario Imolese sarà presente attivamente all’iniziativa dove presenterà il “Progetto neo-mamme”, selezionato dal Comitato Scientifico organizzatore come buona pratica innovativa di lavoro sociale.

 

Il progetto neo-mamme si sviluppa all’interno delle attività dell'Asp dedicata all’area Famiglia e Minori, finalizzate all'armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro ed è stato realizzato con il determinante contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola.

La nascita di un bambino è associata a sentimenti di gioia e serenità; spesso i primi mesi dopo il parto sono anche, per i genitori, un periodo di dubbi, nel quale crescono l'ansia o il senso di inadeguatezza. La coppia vive un periodo così intenso che la paura di non essere all'altezza rischia di compromettere le relazioni familiari; anche la normale routine quotidiana, con l'insorgere di piccole difficoltà nella gestione del bambino (allattamento, addormentamento...), può essere fonte di tensione e vissuti negativi. Se i genitori provengono poi da contesti complessi, hanno storie personali segnate da vissuti di sofferenza e/o non possono essere sostenuti dai nonni, la genitorialità può apparire uno scoglio insormontabile. Il progetto neo-mamme nasce da queste premesse e prevede, per le donne residenti sul territorio e che presentano caratteristiche di fragilità personali e/o familiari, la possibilità di usufruire dell'affiancamento di un’educatrice professionale che le stimoli nella riprogettazione emotiva e pratica dei tempi e degli ambiti di vita, per superare la carenza di modelli genitoriali pertinenti al contesto e la difficoltà di orientamento/progettazione nel rispondere alle nuove esigenze pratiche che l’arrivo del bambino porta.

 

Attraverso l’intervento di una educatrice domiciliare Asp:

- realizza attività di sostegno a nuclei di neo-mamme caratterizzati da limitate reti familiari e/o sociali e con difficoltà di diverso grado nello svolgere le funzioni genitoriali;

- effettua un intenso lavoro di comunità finalizzato alla sensibilizzazione dei contesti territoriali di residenza delle famiglie fragili per individuare risorse locali ad integrazione dell’azione precedente (per consentire un maggior radicamento sul territorio e la creazione di relazioni significative);

- favorisce la responsabilizzazione, educazione e sensibilizzazione dei nuclei residenti e delle realtà del terzo settore (soprattutto nelle aree che evidenziano una maggiore concentrazione di disagio sociale che coinvolge minori) rispetto ad una presa in carico condivisa delle problematiche del proprio territorio al fine di favorire un più efficace lavoro di rete.

 

Nel corso dell’anno 2016 i nuclei familiari destinatari del progetto sono stati 15, per un totale di 25 bambini che hanno potuto beneficiare del positivo esito delle azioni intraprese. Tali azioni hanno garantito la tutela del loro benessere e rafforzato le relazioni genitori-figli.

 

In proposito la presidente dell'Asp, Gigliola Poli, dichiara: «Il progetto prevede non solo di focalizzarsi sul miglioramento delle azioni professionali connesse alla tutela minori, ma sostiene attivamente i legami di rete, sia intra-famigliari che comunitari, messi in discussione dal rapido mutare della cultura e dei contesti di riferimento in cui vengono applicati i modelli genitoriali. Per questo l'attività costituirà un asso portante anche dell'attività 2017 dell'Asp visti i buoni risultati ottenuti».

 
 

Fonte: Ufficio stampa Comune di Imola

e-mail: vinicio.dallara@comune.imola.bo.it

 

 

 
 

Data ultimo aggiornamento: 23-03-2017