San Benedetto: messo in sicurezza l'accesso al borgo di Montefredente

 

 

Sabato 22 dicembre alle 10,30 saranno inaugurati a Montefredente (San Benedetto Val di Sambro) le imponenti opere di messa in sicurezza della principale strada di accesso alla frazione.

Un lavoro seguito dai progettisti Emilio Pedone e Marco Aleotti dell'Unione dei comuni dell'Appennino bolognese che si era dimostrato indispensabile già a partire dal 2013, quando era stato avviato un monitoraggio dell'area a seguito delle segnalazioni, che evidenziavano un preoccupante movimento franoso. Sin da subito si era reso necessario evacuare una abitazione e un annesso garage per le condizioni critiche di tutto l'abitato, tant'è che tra gli obiettivi che la giunta guidata da Alessandro Santoni si è posta sin dall'elezione del 2014 c'è stato il reperimento delle risorse.

«Grazie ad una prima, sommaria valutazione dei costi che avrebbe potuto comportare l'intervento, fatta dai tecnici dell'Unione, abbiamo compreso che le risorse erano ingenti, e pertanto la soluzione più logica ci è sembrata quella di ricorrere alle opere compensative previste dalla convenzione con Autostrade per l'Italia per la Variante di Valico» spiega il sindaco Santoni, che sottolinea come questo caso sia stata una buona pratica da prendere come esempio per altre circostanze. Il Comune infatti ha individuato le priorità stralciando questi interventi da quelli previsti dal piano originario, Autostrade ha messo a disposizione le risorse e l'Unione dei comuni ha portato a compimento il cantiere. «Mentre ancora attendiamo lo sblocco di progetti fermi sul tavolo del ministero, dimostriamo con i fatti che quando ci è dato modo di lavorare i problemi si risolvono e anche in fretta».

I lavori sono costati 1.166.000 €, sono stati realizzati dalla ditta Zaccaria di Montese, iniziati nel giugno 2017 e completati alcuni giorni fa tra la soddisfazione generale. La messa in sicurezza è stata molto delicata: l'area interessata ha diametro di circa 150 metri e il dislivello del fianco della montagna interessato era superiore a 80 metri. Oltre a bloccare la frana tramite il consolidamento del muro di sostegno con l'utilizzo di acciaio e cemento armato, i tecnici si sono preoccupati di incanalare l'acqua attraverso un complesso sistema idraulico fatto di dreni suborizzontali, cioè tubi che raccolgono l'acqua a monte e la rilasciano a valle garantendo il drenaggio dell'acqua in tutta l'area.

Ovviamente i lavori hanno consentito il ritorno nelle abitazioni evacuate e consentito in generale a tutti i cittadini di trarre un sospiro di sollievo, visto che la frana minacciava la via di accesso al paese oltre alle vicine condutture del gas.

 

 

Fonte: Ufficio stampa Unione Comuni Appennino Bolognese
e-mail: ufficiostampa@unioneappennino.bo.it

 

 

 

Data di pubblicazione: 20-12-2018