Bologna - La Giunta propone al Consiglio comunale la vendita di parte delle azioni libere di Hera Spa

 

Un grande investimento sulla spesa sociale al servizio dei cittadini, per il futuro delle persone, delle famiglie, dei giovani. A questo prelude la scelta della Giunta di Bologna guidata dal Sindaco Virginio Merola di proporre al Consiglio comunale l'alienazione sul mercato - nell'arco del periodo 2018-2021 - di una quota non strategica del pacchetto azionario di Hera Spa che in tutto ammonta a 144.951.776  azioni, pari al 9,73% del capitale sociale. La quota non strategica, svincolata dal Patto di Sindacato, consiste in 33 milioni di azioni: è solo su una parte di questo pacchetto che si eserciterà l’operazione del Comune e che per i prossimi tre anni potrebbe liberare circa 15 milioni di euro di spesa corrente al netto di spese di vendita e di minori dividendi. L’alienazione di azioni libere mantiene inalterati il ruolo e il peso del Comune di Bologna come socio pubblico di Hera Spa.

Considerando che gli equilibri di bilancio beneficeranno in maniera significativa di questa operazione - anche tenendo conto dei costi relativi e della riduzione dei dividendi - si potranno dunque liberare risorse aggiuntive da destinare a interventi di carattere sociale. I versanti sui quali l'Amministrazione intende operare sono: casa, servizi alle famiglie con figli minori, scuola, giovani coppie.

L'altro esito importante della manovra potrebbe consistere in un massiccio abbattimento dello stock del debito, liberando così l'Amministrazione dalla necessità di accendere i nuovi mutui già previsti nel triennio. Alcuni di questi mutui sono destinati alla costruzione di nuovi edifici scolastici. Su tutto ciò, l'Amministrazione intenderà confrontarsi con i sindacati confederali, già a partire dal prossimo 25 luglio, e nei mesi successivi con le rappresentanze delle imprese e del terzo settore.

L’operazione arricchisce un bilancio già virtuoso e perfettamente in equilibrio nel quale gli investimenti sono triplicati, tasse e tariffe sono ferme e anzi in qualche caso ridotte, è aumentata la quota di esenzioni dall’addizionale Irpef e ora il debito si dimezza consentendo un notevole aumento della spesa sociale, che è l’obiettivo principale della scelta. Anche perché Bologna non ha la necessità di agire solo sul debito visto che, secondo i dati del consuntivo 2016, è già sul podio delle grandi città meno esposte con un debito pro capite di circa 370 euro (contro i 1.200 di Firenze e gli oltre 3.000 di Torino e Milano). Il debito pro capite di ogni cittadino italiano, rapportato al debito dello Stato, è invece di ben 38.000 euro.

“Si tratta di una scelta per il bene della collettività – afferma il Sindaco di Bologna, Virginio Merola – per andare a soddisfare di più e meglio i bisogni che attendono risposta, considerando anche che compito primario di una buona amministrazione non è la gestione finanziaria di azioni o dividendi. Piuttosto l'obiettivo deve essere la tenuta in equilibrio dei bilanci garantendo il massimo dei servizi ai cittadini. E questo senza venire meno, in alcun modo né oggi né in futuro, al ruolo di socio e di garante pubblico nella compagine azionaria di Hera Spa, realtà che rappresenta un fondamentale asset per lo sviluppo della nostra città”.

 

Fonte: Ufficio stampa Comune di Bologna

 

Data di pubblicazione: 19-07-2018