Turismo, i dati 2014 del territorio metropolitano

Sostanziale tenuta ma aree montane in particolare sofferenza

Castel dell'Alpi - Archivio Città Metropolitana
Castel dell'Alpi - Archivio Città Metropolitana

Il contesto generale è di sostanziale tenuta, con oltre un milione e mezzo di arrivi e oltre tre milioni di presenze, concentrati soprattutto nel capoluogo: circa 7 turisti su 10 arrivano per soggiornare a Bologna, che registra il 67 % degli arrivi e il 66 % delle presenze dell’intera area metropolitana. Il trend di crescita è però minore rispetto all'anno precedente: dal +9,01% si è passati al +4,68% negli arrivi e dal +5,34% al +1,66% nelle presenze.

 

La permanenza media resta intorno ai 2 giorni in città ma tendenzialmente in lieve calo (da 2,13 notti del 2012 a 2,03 del 2013 e 1,98 notti del 2014). Imola registra invece un lieve aumento: permanenza media pari a 2,24 giorni (nel 2013 era 2,19), a beneficio delle presenze, bilanciando la contrazione degli arrivi.

 

A conferma dell'internazionalizzazione del nostro mercato turistico, i turisti esteri a Bologna sfiorano la metà del totale delle presenze (48,15 %), mentre nel resto del territorio, che presenta maggiori difficoltà, si attestano su circa un terzo del totale delle presenze (32,17 %). Primi per presenze sono gli inglesi (già quarti), seguiti dagli americani (già primi). Terzi i tedeschi. Aumenti in doppia cifra anche per Cina (6° tra le presenze estere, + 23,12 %), Polonia (9°, + 30,16 %), Turchia (13°, + 11,92 %) e Austria (14°, + 15,95 %). In calo, invece, due paesi che negli ultimi anni erano in crescita, ossia il Brasile e la Russia, quest’ultima verosimilmente anche a causa della crisi politico-economica che sta vivendo.

Sul territorio a livello complessivo primi i tedeschi.

 

Il turismo nazionale è in contrazione su tutto il territorio, come già da diversi anni. A livello metropolitano si confermano le prime tre regioni italiane per provenienza del 2013, tuttavia con la sola Lombardia (prima) in crescita sia per arrivi sia per presenze (+ 7,25 % e + 3,02 %), mentre il Lazio (secondo) e l’Emilia-Romagna (terza) mostrano trend più contrastati.

 

Le forti differenze a livello di zone evidenziano particolare sofferenza nelle aree montane, confermando un calo in atto già da alcuni anni, mentre i dati della pianura risentono dell’andamento del movimento turistico del capoluogo, di cui l’hinterland tradizionalmente integra l’offerta ricettiva.

 

La consistenza delle strutture ricettive registra i seguenti incrementi :

+ 136 esercizi ricettivi ( + 8,37%)
+ 722 posti letto (+ 1,88%)

 

L'aumento degli esercizi ricettivi è dovuto principalmente all'avvio di attività in forma non imprenditoriale (bed and breakfast e appartamenti ammobiliati per uso turistico). 

In una prospettiva più ampia, il dato indica con buona probabilità un tentativo di singoli e/o famiglie di fronteggiare l'attuale crisi economica destinando alcune camere della propria abitazione a b&b o appartamenti di proprietà non locati ad uso turistico.

 

 

 
 
Data ultimo aggiornamento: 12-03-2015
 
 
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