Ritrovato a San Lazzaro un cranio umano del IV millennio a.C.

Il reperto è tra i più antichi mai rinvenuti nell'area bolognese

Il cranio prima del recupero
 

Sono servite ben 11 ore di lavoro per recuperare il cranio umano risalente all'Età del Rame, ritrovato nel Parco dei Gessi Bolognesi, tra i più antichi mai rinvenuti nell’area bolognese. Datato tra il 3300 e il 3600 a.C. e probabilmente di sesso femminile, il cranio è stato recuperato nella Grotta Marcel Loubens in un camino carsico con strapiombo di 11 metri d’altezza. Il ritrovamento si inserisce nel complesso quadro paleodemografico al cui centro si pone il sito preistorico della Grotta del Farneto e il vicino sepolcreto eneolitico del Sottoroccia.
La scoperta, di grande interesse scientifico, è maturata nell’ambito della campagna di ricerche che il Gruppo Speleologico Bolognese e l’Unione Speleologica Bolognese stanno conducendo dal 2012 nella Dolina dell’Inferno, soprastante la grotta del Farneto, la più vasta dolina dell’area del Parco dei Gessi Bolognesi in territorio di San Lazzaro di Savena. Proprio durante l’esplorazione di un ramo di recente scoperta, è stato individuato un cranio umano lungo la risalita di un alto camino. Il reperto era incluso in un ammasso detritico franoso e poco stabile, che ha reso necessario e urgente il suo recupero.

 

Link: San Lazzaro di Savena

Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Bologna

Gruppo Speleologico bolognese

 

 
 
Data di pubblicazione: 18-06-2018
Data ultimo aggiornamento: 18-06-2018
 
 
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