Ottava edizione del Premio Diana Sabbi

Le tesi premiate lunedì 11 novembre in Consiglio provinciale

Le premiate
Le premiate

Sono Michela Cimbalo con la tesi “Mujeres Libres 1936-1939. Un percorso tra lotta di classe e coscienza di genere” e Iara Meloni con la tesi “La Resistenza delle donne in provincia di Piacenza: testimonianze e trasmissione della memoria” le due vincitrici ex-aequo dell'ottava edizione del Premio Diana Sabbi dedicata alla ricorrenza della battaglia di Porta Lame (7 novembre 1944). La cerimonia di premiazione, aperta dal saluto del presidente Stefano Caliandro, si è svolta oggi pomeriggio in Consiglio provinciale, alla presenza di William Michelini, presidente dell'Anpi e della professoressa Daniella Gagliani dell'Università di Bologna. Cimbalo e Meloni hanno ricevuto dalla presidente Beatrice Draghetti e dall'assessore alle Pari opportunità Gabriella Montera un premio di 1000 euro, assegnato con fondi del Comitato Provinciale per la Lotta della Resistenza di Bologna.
Il riconoscimento è dedicato alla memoria di Diana Sabbi, scomparsa nel febbraio 2005, medaglia d’argento al valor militare per la sua attività durante la Resistenza e intende premiare la migliore tesi di laurea sulla storia delle donne, dei movimenti, delle resistenze e dei modelli femminili in età contemporanea, con particolare riferimento al periodo della seconda guerra mondiale e della Resistenza. Istituito nel 2005 dalla Provincia di Bologna, in collaborazione con Università e Anpi, il Premio intende evidenziare il forte radicamento dei valori della Resistenza e far emergere la partecipazione e il ruolo delle donne nelle vicende che caratterizzarono la lotta di Liberazione.

Queste le motivazioni della giuria:
Michela Cimbalo, Mujeres Libres 1936-1939. Un percorso tra lotta di classe e coscienza di genere, Università di Napoli.
Con una forte motivazione conoscitiva e con un’ampia ricerca delle fonti Michela Cimbalo ha preso in esame  l’esperienza spagnola di Mujeres Libres cogliendone la specificità sia attraverso l’omonima rivista, sia attraverso le attività, sia attraverso gli interventi delle fondatrici. Ne ha colto anche il modificarsi dagli avvii, nella primavera del 1936, agli sviluppi della guerra civile e delle decisioni governative sulla conduzione della guerra. Ciò che contraddistingue Mujeres Libres è il tentativo di costruire un'organizzazione femminile, certamente legata al movimento operaio nel suo versante anarchico, ma comunque autonoma e indipendente al fine di promuovere le capacità, l’istruzione, la formazione professionale e la consapevolezza delle donne tali da poter consentir loro di uscire dall’ombra e di partecipare a pieno titolo sia alla lotta antifascista sia alla vita sociale e politica nel suo complesso. Si tratta di un lavoro maturo, intelligente, accurato, ben strutturato e articolato.


Iara Meloni, La Resistenza delle donne in provincia di Piacenza: testimonianze e trasmissione della memoria, Università di  Bologna.
La tesi si segnala per l’alta tensione conoscitiva e per l’ampio scavo sulle fonti – scritte e orali – al fine di colmare il vuoto storiografico relativo alla Resistenza delle donne in provincia di Piacenza. La ricostruzione del contesto insieme all’analisi delle molte storie di vita delle donne intervistate fa emergere un quadro articolato di presenze e di compiti svolti e ci restituisce una Resistenza più concreta e più umana. Una parte importante è dedicata al tema della trasmissione della memoria della Resistenza che rappresenta anch’essa un contributo di grande valore.
Si tratta di un lavoro rigoroso, intelligente e accurato nonché di grande maturità e sensibilità. 

 
 
Data ultimo aggiornamento: 11-11-2013
 
 
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