La lunga storia della chiesa di Alvar Aalto a Riola raccontata in un documentario

La prima bolognese di "Non abbiamo sete di scenografie" il 18 gennaio al cinema Perla


Per la prima volta un documentario racconta la storia della chiesa "diversa della altre" di Santa Maria Assunta a Riola, in provincia di Bologna, rimasta quasi sconosciuta ai più per 40 anni e inspiegabilmente poco nota anche agli addetti ai lavori. Il documentario “Non abbiamo sete di scenografie”, che sarà proiettato a Bologna venerdì 18 gennaio (ore 20.45 al cinema Perla) alla presenza dei registi Roberto Ronchi e Mara Corradi, va alla scoperta di questa preziosa opera e racconta l’interessante vicenda che portò alla sua edificazione. Si tratta dell'unica opera italiana progettata dall'architetto finlandese, Alvar Aalto, considerato il maestro della corrente del Movimento Moderno, la chiesa fu realizzata in 13 anni e inaugurata nel 1978.
Il documentario, presentato ufficialmente al Milano Design Film Festival 2018, racconta come si è arrivati alla costruzione della chiesa in stile moderno, tra le testimonianze di architetti, protagonisti del tempo e abitanti di Riola, frazione del Comune di Vergato, che ricuciono la storia avviata dal cardinale Giacomo Lercato, che scelse Aalto perché "capace di farsi interprete dei nuovi orientamenti spaziali indicati dal Concilio Vaticano II".
La chiesa di Riola si inserisce nel programma lercariano, inaugurato con la famosa processione del giugno del 1955 nei terreni della periferia bolognese, in cui la diocesi si impegnò nell’urgente compito di portare, sono parole del Cardinale, la "casa di Dio tra le case degli uomini”.
All’interno del suo discorso tenuto il 3 dicembre 1966, in occasione della presentazione del progetto della chiesa alle autorità e alla stampa, il Cardinale Lercaro sente la necessità di rimarcare che questa chiesa, così concepita, risponde all’urgenza della piccola comunità di sentirsi unita intorno a un altare, rigettando le obiezioni di chi già criticava tale scelta come sfoggio di monumentalismo. Da una sua contestuale affermazione deriva il titolo del documentario “Non abbiamo sete di scenografie”.

Per informazioni: Immagica Film immagicafilm@gmail.com

 
 
Data di pubblicazione: 16-01-2019
Data ultimo aggiornamento: 17-01-2019
 
 
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

Iscriviti alla newsletter settimanale "Bologna metropolitana" 

 Il tuo indirizzo email viene utilizzato unicamente per permettere l'invio della  newsletter della Città metropolitana di Bologna. Puoi disiscriverti in  qualsiasi momento usando il link incluso in ogni email.  Privacy