Crisi economica: il Patto di stabilità blocca investimenti per quasi 100 milioni

La presidente Draghetti ha illustrato i dati in Conferenza metropolitana

Forbici e banconote - Archivio Provincia di Bologna
La Conferenza metropolitana dei sindaci, che si è riunita lunedì 16 febbraio a palazzo Malvezzi, ha analizzato i risultati del censimento delle azioni di sviluppo economico e sociale messe in campo dagli Enti locali nel territorio provinciale.
Dalla rilevazione emerge che ci sono quasi 100 milioni di euro a disposizione degli Enti locali bolognesi per la realizzazione di infrastrutture, ma sono bloccati dai vincoli del patto di stabilità. E le amministrazioni, emerge ancora dal monitoraggio, rischiano addirittura di non poter pagare i fornitori o le imprese che hanno lavorato a opere già realizzate.

Il censimento, ancora incompleto, è stato portato avanti dalla Conferenza metropolitana dei sindaci su iniziativa della presidente della Provincia, Beatrice Draghetti. Tre settimane fa la Presidente chiese ai sindaci di comunicare a palazzo Malvezzi gli investimenti del 2008 e quelli previsti per il 2009 in tema di welfare, scuola e formazione, politiche tariffarie, politiche attive del lavoro, politiche innovative, politiche sociali con il volontariato, costruzione o riqualificazione di infrastrutture.

I dati del censimento
A palazzo Malvezzi si è fatto il punto della situazione, anche se alla Provincia sono arrivati i dati da soli 35 Comuni per quanto riguarda i servizi (per una popolazione complessiva di 455.479 cittadini) e da 37 per le infrastrutture (814.636 cittadini). Considerando le amministrazioni censite e la stessa Provincia, nel 2008 la spesa per il welfare ammonta a 53 milioni e 44.235 euro mentre quella prevista per il 2009 sale a 55 milioni e 28.855 euro. In aumento anche la voce relativa alla scuola, da 49 milioni e 342.122 euro a 50 milioni 221.607 euro.

Passando alle tariffe, sei Comuni non le modificheranno, nove le aumenteranno in percentuale inferiore o uguale al tasso di inflazione e sei in percentuale superiore. Di quelli censiti, 20 Comuni hanno in programma misure di salvaguardia per le famiglie in difficoltà come la possibilità di ricalcolare le rette nel corso dell'anno, a seconda dell'evoluzione della situazione economica della famiglia.

Nel campo delle politiche attive per il lavoro, 13 Comuni partecipano alla gestione associata dello sportello intercomunale di Pianura est, due a quello di Pianura ovest, 10 si limitano a mettere a disposizione risorse economiche (per un totale di 340.000 euro). Per le politiche sociali legate al volontariato, la spesa arriva a un milione e 790.000 euro a cui sommare, ad esempio, la disponibilità di sedi e mezzi di trasporto. Tra le politiche innovative, il report di palazzo Malvezzi segnala in particolare la gestione in forma associata dei servizi socio-sanitari, attraverso piani di zona, e iniziative di supporto a famiglie come i Last minute market.

Per quanto riguarda le infrastrutture, ammontano a 350 milioni e 385.205 euro i finanziamenti per quelle realizzate o in corso di realizzazione e a 291 milioni e 328.944 euro quelli per le opere previste per il 2009. Tenendo da parte i 388 milioni di euro per il metrò di Bologna, ci sono però 94 milioni (86 sommando i Comuni censiti e otto tra Imola e Castel San Pietro) previsti ma appunto bloccati per il patto di stabilità. La sola Provincia ha investito 99 milioni e 524.000 euro nel 2008 e ne prevede 37 milioni e 618.000 nel 2009: quelli bloccati sono 18 milioni e 500.000 euro (la Provincia potrebbe spenderne 43,7 ma il patto di stabilità fissa il tetto massimo a 25).

La presidente Draghetti parla di una "tendenza allo sviluppo e alla qualificazione della spesa", con 300 milioni investiti (sempre rispetto alle amministrazioni censite) nel biennio 2007-2008 e 285 milioni previsti nel 2009. Il tasto dolente, però, sono i vincoli. Draghetti sottolinea "l'assurdità dell'attuale patto di stabilità e più in generale delle politiche del Governo verso gli enti locali". Gli Enti locali, continua, "non possono gestire lo stato di avanzamento di opere già avviate" e arrivano ad essere costretti a "sospendere i lavori dei cantieri". Addirittura, avendo i soldi in cassa ma non potendo pagare lavori già realizzati, rischiano "pignoramenti e il pagamento di interessi di mora". Nel giro di pochi anni, soprattutto nel 2010, le amministrazioni finiranno per trovarsi nella "quasi totale impossibilità di realizzare investimenti sul territorio". La strada del federalismo fiscale, conclude Draghetti, "evidentemente è ancora lunga e tortuosa".

Aleardo Benuzzi, assessore provinciale al Bilancio, commenta "Gli enti locali rischiano oggi di diventare uno dei fattori della crisi. E' abbastanza insopportabile che da un lato cerchiamo di mettere le persone nelle condizioni di lavorare e le famiglie nelle condizioni di vivere dignitosamente e, dall'altro, non possiamo pagare i nostri fornitori e dobbiamo rallentare i piani di investimento per i vincoli a cui siamo soggetti". Tutto ciò a causa di un patto, incalza Benuzzi, che "va a colpire proprio chi è in condizione di investire a favore del territorio", al di là della "mistificazione" secondo cui "è pensato per punire gli enti non virtuosi". La prima misura anticrisi, continua Benuzzi, "è pagare le aziende che hanno lavorato per opere già compiute".

Comunicato stampa
: Crisi economica (25/02/2009)
 
 
Data ultimo aggiornamento: 05-05-2009
 
 
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