Sabato 21 settembre lo stadio di Castel Maggiore è stato intitolato a Clara Weisz, la figlia dell’allenatore del Bologna FC Arpad Weisz, deportata e morta nel 1942 nel campo di concentramento di Auschwitz.
L'iniziativa è stata preceduta, venerdì 20 settembre dall'incontro dal titolo "Dallo scudetto ad Auschwitz. La storia di Arpad Weisz e della sua famiglia" con il giornalista Matteo Marani, autore del libro "Dallo scudetto ad Auschwitz: vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo".
Arpad Weisz era allenatore del Bologna FC quando, a causa delle leggi razziali, deve lasciare l'Italia. Weisz guida il Bologna per l’ultima volta il 23 ottobre 1938. Con la famiglia, la moglie Elena, i figli Roberto (nato nel 1930) e Clara (nata nel 1934), Arpad il 10 gennaio 1939 lascia Bologna, passa per Parigi e giunge in Olanda per allenare il Dordrecht. Intanto però la Germania ha invaso l’Olanda e le leggi razziali provocano, nel settembre 1941, l’espulsione dalla scuola di Roberto e Clara Weisz e il divieto per Arpad di lavorare. Il 2 agosto 1942 la famiglia Weisz viene arrestata dalla Gestapo. Arpad viene mandato ai lavori forzati nell’Alta Slesia. Elena, Roberto e Clara raggiungono Auschwitz-Birkenau, dove vengono subito eliminati in una camera a gas. Deportato a propria volta ad Auschwitz, Arpad Weisz resiste fino al 31 gennaio 1944, quando muore di stenti.
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