Arriva l'App Immuni, serve per risalire ai contatti che possono aver esposto le persone al contagio

L'applicazione, ora scaricabile anche in Emilia-Romagna, non raccoglie dati identificativi dell'utente

Immagine dal sito: https://www.immuni.italia.it/
 

Dopo la sperimentazione in quattro regioni, ora l'App Immuni è scaricabile anche in Emilia-Romagna. L'applicazione permette di risalire ai contatti che possono aver esposto una persona al rischio di contagio, ovvero, chi decide di installarla, viene avvisato con una notifica nel caso sia entrato in contatto con soggetti successivamente risultati positivi al tampone.

L'applicazione rispetta la normativa italiana e quella europea sulla tutela della privacy: il tracciamento è basato su tecnologia Bluetooth e non utilizza dati di geolocalizzazione di alcun genere, inclusi quelli del Gps. L'app non raccoglie dati identificativi dell'utente, come nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono o indirizzo email.
Immuni si basa sull’installazione volontaria da parte degli utenti e il suo funzionamento potrà cessare non appena sarà terminata la fase di emergenza, con eliminazione di tutti i dati generati.

Come funziona: l’App invia una notifica alle persone che possono essere state esposte a un caso Covid-19 (contatti stretti) con le indicazioni su patologia, sintomi e azioni di sanità pubblica previste, e le invita a contattare il medico di medicina generale o pediatra di libera scelta spiegando di aver ricevuto una notifica di contatto stretto.
Per farlo, l’app si avvale del tracciamento di prossimità basato su tecnologia Bluetooth Low Energy, senza ricorso alla geolocalizzazione. Quando un utente installa Immuni sul proprio smartphone, l’app inizia a scambiare identificativi anonimi (codici randomici) con altri dispositivi che hanno installato la stessa app. Si tratta di codici anonimi che non permettono di risalire al dispositivo corrispondente, né tanto meno all’identità della persona, nel pieno rispetto delle raccomandazioni emanate dalla Commissione Europea il 16 aprile 2020 in merito alle app per il tracciamento di prossimità.

Quando un utente risulta SARS-CoV-2 positivo, l’operatore sanitario che gli ha comunicato l’esito del test diagnostico gli chiede se ha scaricato l’app e lo invita a selezionare sul proprio smartphone l’opzione per il trasferimento delle sue chiavi anonime nel sistema del Ministero della salute. L’app restituisce un codice numerico (OTP) che l’utente comunica all’operatore sanitario. Il codice viene inserito, da parte dell’operatore sanitario, all’interno di un’interfaccia gestionale dedicata, accessibile per il tramite del Sistema Tessera Sanitaria, e il caricamento viene confermato dall’utente.
A questo punto l’applicazione notifica agli utenti con cui il caso è stato a contatto, il rischio a cui sono stati esposti e le indicazioni da seguire, attraverso un messaggio il cui testo è unico su tutto il territorio nazionale. Nel messaggio, l’invito a contattare il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta che faranno una prima valutazione dell’effettiva esposizione al rischio del soggetto e, in caso confermativo segnaleranno l’utente al Dipartimento di Sanità Pubblica di riferimento territoriale.

Immuni nasce dalla collaborazione tra Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministro della Salute, Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, Regioni, Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 e le società pubbliche Sogei e PagoPa. L’adozione di un’applicazione unica nazionale per il tracciamento dei contatti, interoperabile anche a livello europeo, ha come obiettivo quello di individuare in maniera sempre più completa gli individui potenzialmente esposti a SARS-CoV-2 e, attraverso le misure di sorveglianza sanitaria, contribuire a interrompere la catena di trasmissione.

 
 
Data di pubblicazione: 17-06-2020
Data ultimo aggiornamento: 17-06-2020
 
 
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