Comunicato stampa

Un voto contrario, non al piano in sé ma a certi suoi contenuti ideologici e divisivi

 

Il gruppo Uniti per l'Alternativa - il più rappresentativo tra quelli in consiglio metropolitano - si esprime sul Piano per l'uguaglianza oggi approvato e, pur premettendo che ci sono tante disparità ed ambiti nei quali intervenire, ritiene che lo stesso abbia "un'impostazione ideologica molto chiara, che ha portato di fatto a pressoché nessuna mediazione sulle proposte di modifica da noi formulate" commenta il capogruppo Diego Baccilieri, il quale contesta l'assunto che la lotta per i diritti sia appannaggio della sola sinistra e precisa che "abbiamo a cuore che la nostra società, in area metropolitana e non solo, superi le diseguaglianze e discriminazioni di qualsiasi tipo, dando a tutti pari opportunità per il superamento di quegli ostacoli che come recita l'art. 3 della Costituzione italiana impediscono il raggiungimento dell'uguaglianza sostanziale fra i cittadini".

La collega Angela Bertoni aggiunge che il contributo di proposte di modifica ha spaziato dall'ambito didattico (rimarcando libertà di scelta in fase di orientamento scolastico) a quello della sicurezza (incremento dell’illuminazione pubblica, interventi su zone degradate, ...), toccando altresì alcune carenze sul tema della disabilità ed infine "richiedendo di cassare i riferimenti a bambini nati da genitori dello stesso sesso, eccependo altresì che la loro equiparazione è già prevista dalla legge nazionale, e facendo notare che lo ius scholae sia da trattare in Parlamento e non nel consiglio metropolitano", oltre a precisare che " I generi esistono con le loro caratteristiche, occorre impegnarsi per superare le condizioni che portano a discriminazioni fra di essi, ma non vanno negati con narrazioni ideologiche e strumentali".

Si unisce il consigliere Alessandro Santoni, che parla di occasione perduta, perchè "il piano si fonda su principi e linee culturali ispiratrici che sarebbero davvero potute essere più semplici, meno esclusive e dunque comuni, ma così non è stato, perchè non si è voluto neppure cercare di far coesistere diverse sensibilità amministrative, negando quasi il fatto che sono molte le realtà che da tempo sul territorio metropolitano si sono mosse con iniziative a sostegno delle famiglie."

Bertoni commenta infine "Occuparsi esclusivamente della comunità Lgbtq in nome del superamento delle disuguaglianze e parlare di figli nati da coppie omogenitoriali è espressione di un'impostazione culturale di certa sinistra volta a riscrivere l'organizzazione della nostra società partendo dal minare la sua cellula fondamentale, cioè la famiglia tradizionale, che non solo non è in primo piano, ma appare addirittura quasi discriminata di fronte ad altre realtà di aggregazione sociale: ciò con risvolti che toccano temi molto delicati e personali quali la sessualità, il rispetto delle persone e soprattutto la filiazione".

Diego Baccilieri
Consigliere Metropolitano - Capogruppo "Uniti per l'Alternativa"


Data ultimo aggiornamento: 15-07-2022