A Casalecchio di Reno inaugurati il nuovo supercomputer Marconi e un nuovo edificio polifunzionale ad alta sostenibilità ambientale per il Consorzio interuniversitario di calcolo Cineca. Il taglio del nastro è avvenuto lunedì 8 maggio alla presenza della ministra dell'Universita' e della Ricerca, Valeria Fedeli, che ha definito tale realtà "un'infrastruttura di assoluta eccellenza anche a livello internazionale".
Per quanto riguarda il supercalcolatore, si parla di un investimento complessivo di 50 milioni di euro suddiviso in due step: con il primo, quello inaugurato oggi, il Cineca si è dotato del 12esimo supercomputer più potente al mondo, il primo a livello italiano e della Comunità europea. Con la seconda fase, a partire dal 2019, il Marconi raggiungerà una capacità di calcolo più che doppia rispetto a quella attuale puntando così ai primi posti della top ten mondiale.
Il Cineca si conferma così "un punto di riferimento per i servizi al sistema accademico nazionale", ha sottolineato Fedeli: l'infrastruttura posizionata a Casalecchio rappresenta il "braccio tecnologico" del ministero con "standard di qualità davvero altissimi".
Con la doppia inaugurazione si sancisce "un altro passo importante nell'evoluzione del Consorzio", ha sottolineato il presidente Emilio Ferrari. In particolare con il supercomputer Marconi, il Cineca "consolida la sua posizione di punto di riferimento per i servizi al mondo della ricerca". Ferrari ha aggiunto: "Servire il sistema accademico nazionale e il ministero è un ruolo di grande responsabilità e ne siamo consapevoli", sapendo che "il vero patrimonio qui custodito sono le competenze delle persone".
L'edificio polifunzionale che ospita la nuova sede del Consorzio, si è reso necessario per far fronte all'accresciuto numero di dipendenti da ospitare e dimostra al territorio l'attenzione del Cineca per l'ambiente. La potenza di calcolo, infatti, dev'essere accompagnata da una notevole energia: basti pensare che il Cineca consuma più dell'intero Comune di Casalecchio ed è il primo consumatore dell'Emilia-Romagna. Per questo il Consorzio ha voluto una sede capace di ottenere la certificazione Leed Gold, sinonimo di massima sostenibilità ambientale.L'edificio è dotato di dispositivi capaci di recuperare il calore generato dall'elaborazione dei dati, con un abbattimento dei consumi del 30% rispetto ad altri immobili comparabili.
Fonte: Uficio stampa Città metropolitana di Bologna
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