Comunicato stampa

21 settembre 2006 - "Schermi e lavagne": a palazzo Malvezzi un incontro sul progetto di educazione all'immagine per le scuole


 
 

Un progetto di educazione all'immagine per le scuole

Si è svolto oggi pomeriggio a palazzo Malvezzi l'incontro per presentare alle Scuole il progetto di educazione all'immagine "Schermi e lavagne", promosso dalla Cineteca comunale in collaborazione con gli assessorati provinciali all'Istruzione e Cultura, l'Università di Bologna e Ibby Italia (International Board on Books for young people).
Ad illustrare l'iniziativa, le sue finalità e la programmazione prevista per l'anno scolastico 2006/07 erano presenti alcuni dei componenti del Comitato scientifico internazionale del progetto: Giuseppe Bertolucci, presidente Cineteca, Emy Beseghi, docente alla Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bologna, Gian Luca Farinelli, direttore Cineteca, Franco La Polla, docente al Dams, Università di Bologna.

All'incontro, oltre ai dirigenti scolastici e ai docenti delle scuole del ciclo primario e secondario, hanno partecipato anche Paolo Marcheselli, dirigente del Centro servizi amministrativi nonché rappresentanti degli Enti locali, tra i quali Milly Virgilio, assessore alla Scuola e Formazione del Comune di Bologna. Sono state illustrate le numerose opportunità che il progetto "Schermi e lavagne" - rivolto a insegnanti, i formatori e studenti del territorio - mette a disposizione del mondo della scuola e della formazione professionale: seminari per educatori e insegnanti, proiezioni per le classi, laboratori di produzione audiovisivi, visite guidate all' Esposizione del Precinema e alla biblioteca della cineteca.

L'assessore Paolo Rebaudengo, che ha promosso e coordinato l'incontro, ha sollecitato Scuole ed Enti locali a favorire la partecipazione delle classi e degli insegnanti alla programmazione di "Schermi e lavagne", sottolineando la necessità che la scuola si renda disponibile ad innovare la didattica e le metodologie di insegnamento anche attraverso l'utilizzo di linguaggi nuovi e l'introduzione di nuovi saperi disciplinari accanto a quelli tradizionali, come appunto quello cinematografico e dell'immagine.
"E' infatti anche attraverso queste innovazioni" - ha dichiarato Rebaudengo - "che si costruisce una scuola di qualità, più inclusiva e più orientata al successo formativo."
 
 
 
 
A cura di:
Ufficio stampa
 
 

Data ultimo aggiornamento: 25-08-2008