Progetto Albanella minore

Circus pygargus (Linnaeus, 1758)

Albanella minore
(W. Vivarelli, 2008)

Specie monotipica a corologia euroturanica. Distribuita dall’Europa occidentale all’Asia centrale, la parte meridionale dell’areale asiatico raggiunge l’Armenia, l’Iran e il Kazakistan.

In Europa, nidifica dalla Svezia meridionale a nord, fino alla regione mediterranea, compreso Marocco e Tunisia, a sud; rara e irregolare in Gran Bretagna. Migratrice trans-sahariana, i quartieri di svernamento si estendono fino al Sudafrica. Una parte dei migratori attraversa lo Stretto di Messina, ma i principali flussi si concentrano su Gibilterra ed Eilat.

 

 
Stato giuridico e grado di minaccia

a livello nazionale

  • Lista Rossa 2011 degli Uccelli Nidificanti in Italia: Vulnerabile (VU)
  • Legge 11 febbraio 1992 n. 157: specie particolarmente protetta

 

a livello comunitario e internazionale

  • BirdLife International 2004: Non-SPECE
  • Allegato I, Direttiva 79/409/CEE: specie che richiede misure speciali di conservazione
  • Allegato II, Convenzione di Berna del 19 settembre 1979: specie rigorosamente protetta
  • Allegato II, Convenzione di Bonn del 23 giugno 1979: specie in cattivo stato di conservazione
 
 
Sistematica

Ordine: Accipitriformi (Accipitriformes)
Famiglia: Accipitridi (Accipitridae)
Genere: Circus
Specie: pygargus

 
 
Habitat

Specie tipica dei territori a fisionomia steppica, con successivo adattamento al paesaggio cerealicolo estensivo. In Italia, occupa l’ambiente dell’antiappennino tosco-laziale e la fascia delle geomorfe calanchive pedecollinari dal parmense all’Appennino marchigiano.

Presente anche nel complesso lagunare dell’alto Adriatico e in Maremma. Nidifica sul terreno tra la folta vegetazione, preferibilmente in canneti asciutti, arbusteti e in coltivi erbacei come erba medica e frumento. Manca dalle aree a bioclima tipicamente mediterraneo. 

 
 
Fenologia e riproduzione

In Italia, specie nidificante estiva e migratrice. L’occupazione dei siti riproduttivi avviene tendenzialmente tra la fine di marzo e la metà di aprile.

La nidificazione è spesso di tipo aggregato e sono riportati casi di poliginia. Il periodo della deposizione ricade in linea di massima tra la seconda decade di aprile e la metà di maggio, verosimilmente condizionato dalle disponibilità trofiche.

Le uova, in genere 3-5 (1-6) vengono incubate per 28-29 giorni dalla sola femmina e il periodo dell’involo dura 35-40 giorni.

Il successo riproduttivo è mediamente di 2-4 giovani che dipendono ancora dai genitori per un paio di settimane dopo l’abbandono del nido. I movimenti post-riproduttivi iniziano già da fine agosto, con i maschi che lasciano per primi le aree di riproduzione assumendo comportamento erratico, per raggiungere poi successivamente gli abituali quartieri di svernamento.

 
 
Consistenza della popolazione nazionale

L’albanella minore è sempre stata per l’ornitologia italiana una specie problematica.

Nell’800, era considerata rara e localizzata, con distribuzione poco definita, probabilmente anche confusa con altre specie di Circus.

Solamente dall’inizio degli anni ’80 del secolo scorso, è stato reso disponibile un quadro sufficientemente esaustivo della distribuzione e della consistenza della popolazione nazionale.

Attualmente la presenza in Italia è stimata in 250-380 coppie, con una dinamica fluttuante e un’areale flessibile in relazione all’abbondanza locale di risorse alimentari e all’instabilità fisiologica dell’habitat riproduttivo.

Durante gli anni ’90, sono stati effettuati interventi per il recupero di nidi in coltivo in un’area a monocoltura ceraleicola della Bassa bolognese, occupata da una popolazione di una decina di coppie. 

 
 
Fattori di minaccia

Nell’areale riproduttivo, i fattori che maggiormente condizionano lo stato di conservazione delle diverse popolazioni sono la messa a coltura dei biomi steppici che comporta una restrizione dell’habitat naturale di nidificazione e la meccanizzazione agricola che interferisce negativamente sulla produttività.

Anche il recupero e la bonifica delle zone marginali e delle praterie post-colturali incidono alla scala locale, limitando la distribuzione e la consistenza dei nuclei riproduttivi.

Poco conosciuti sono invece gli effetti dei pesticidi per uso agricolo, in particolare nell’areale di svernamento nei Paesi in via di sviluppo.

Al momento, è presente in Europa con uno stato di conservazione dichiarato “favorevole”.