Talenti. Figure di donne nella provincia di Bologna

Talenti. Figure di donne nella provincia di Bologna
Talenti. Figure di donne nella provincia di Bologna

«È più facile spezzare un atomo che rompere un pregiudizio», disse Einstein ormai qualche decennio fa. Questa affermazione vale tutte le volte che l'operato di donne e uomini cambia le convenzioni dominanti, modifica il pensiero comune, rompe schemi tradizionali o, più semplicemente, si adegua a società e modi di viverla profondamente modificati nel tempo.
Sono esattamente le protagoniste di questi cambiamenti le donne che troverete in questo volume e che, in raccordo con le amministrazioni comunali della provincia di Bologna, abbiamo inteso promuovere.
Un'operazione di recupero della memoria volta a rintracciare storie note a pochi, talvolta anche dimenticate; anzi, forse più che storie vere e proprie, vicende biografiche individuali che sono testimonianze appassionate dell'operare delle donne nei più svariati settori: dall'attività politica all'impegno sociale, dalla partecipazione alle lotte per l'affermazione dei diritti civili al coraggioso ingresso in contesti fino a poco tempo fa di esclusivo appannaggio maschile.
Dai numerosi ritratti delineati emergono figure di Talenti intesi non tanto nel senso tradizionale, quanto reali e concreti volti di donne mosse dalla necessità di aderire con convinta e risoluta dedizione ad una personale inclinazione, interrogandosi dunque secondo modalità diverse proprio sulla loro identità di donne.
Accanto a scrittrici e a donne dedite al mondo dell'arte, appaiono infatti anche mondine, braccianti, cuoche, sarte, ostetriche, imprenditrici: figure capaci di sperimentarsi in ambiti di difficile e raro accesso per le donne, spesso in una dimensione pubblica, ma anche di partire semplicemente dalla loro realtà più prossima per tentare di modificarla.
È il caso delle partigiane, protagoniste di un aspetto della realtà storica ancora poco affermato negli studi, ma anche delle donne attive sul versante della politica, in un impegno emerso soprattutto a partire dal 1946, quando a un anno dalla conquista del diritto al voto, insieme al suffragio universale giunse anche il diritto ad essere candidate. Oggi, a sessant'anni di distanza, l'occasione dell'anniversario offre lo spunto per rinnovare questa memoria che consentì l'avvio del percorso per diventare cittadine a tutti gli effetti.
È il caso comunque di tutte quelle donne che, con coraggio e convinzione, hanno scelto di «rompere pregiudizi» e di affermarsi in ambiti dai quali le loro antenate erano state escluse.
A tutte loro è dedicata la copertina del volume che, al suo interno, si costruisce con l'abbinamento di sintetici curricula biografici a testimonianze, ora delle stesse protagoniste, ora di studiose o di eredi partecipi della loro esperienza: sempre ne deriva l'impressione di grande attualità.
Un sincero ringraziamento è rivolto alle Assessore e agli Assessori alle Pari Opportunità dei Comuni, che, condividendo l'intento di dare maggior visibilità alle donne, hanno segnalato i profili raccolti nel volume; la ricchezza e la varietà dei contenuti misura l'intensità del loro interesse.
Infine, un sentito ringraziamento si indirizza alla Fondazione del Monte e al suo Presidente, Marco Cammelli, che con sollecitudine ha accolto la proposta di contribuire alla realizzazione della pubblicazione, per la riscoperta di una significativa presenza delle donne nella storia, spesso nascosta in eventi privi di clamore.
Indagare questa storia non varrà solo a fornire esempi coraggiosi per tutte le altre donne, ma complessivamente a riscoprire e valorizzare una storia comune a tutto il nostro territorio.


Simona Lembi
Assessora alle Pari Opportunità della Provincia di Bologna

 
 
 
 
A cura di: Servizio cultura e pari opportunita'

Data ultimo aggiornamento: 10-09-2015