Il progetto europeo CESME al Primo Forum Nazionale sull'Economia Circolare

 
Cesme al Primo Forum Nazionale sull'Economia Circolare
Cesme al Primo Forum Nazionale sull'Economia Circolare

Mercoledì 7 giugno si è tenuto a Palazzo Malvezzi, sede della Città Metropolitana di Bologna, il Primo Forum Nazionale sull’Economia Circolare. L’evento organizzato nell’ambito del G7 Ambiente ha visto come protagonisti illustri relatori istituzionali, dell’imprenditoria, dell’associazionismo, ricercatori e esperti di temi ambientali. Nell’ambito dell’evento è stato presentato il progetto europeo CESME che ha proprio l’obiettivo di diffondere le buone pratiche di economia circolare nelle piccole e medie imprese.

 

Vediamo in sintesi cosa hanno detto i principali relatori. Daniele Manca, Vicepresidente della Città Metropolitana di Bologna e Sindaco Imola, ha posto l’accento sulla formazione e sulla relazione con le imprese per diffondere al meglio l’economia circolare. Marilena Pillati, Vicesindaco del Comune di Bologna, ha parlato della transizione verso l’economia circolare che deve chiamare in causa tutte le componenti della società grazie ad un profondo cambiamento culturale. Paola Gazzolo, Assessore all’Ambiente della Regione Emilia-Romagna ha spiegato come la Regione sia in prima linea negli investimenti in competenze e formazione grazie agli strumenti della Legge 5 ottobre 2015 n. 16.

Kate Raworth, professoressa alla Oxford University e una delle economiste più influenti al mondo sui temi ambientali, ha spiegato il Modello della Ciambella, una bussola per il progresso del XXI secolo, secondo cui oggi milioni di persone non hanno il necessario per vivere, la sfida è far uscire queste persone dal centro della ciambella senza stressare il mondo dal punto di vista ambientale e delle sue risorse scarse. Molte aziende stanno operando bene secondo le logiche dell’economia circolare, ma solo se queste attività rendono dal punto di vista economico. Al contrario, occorre essere generosi e la progettazione di una economia circolare deve essere “open source” e condivisa fra le aziende affinché tutto il sistema possa migliorare.

 

La giornalista Silvia Zamboni ha sottolineato l’importanza del passaggio da rifiuto a risorsa dove l’Italia primeggia nei settori degli imballaggi per i rifiuti speciali ma è indietro nei rifiuti RAE. Giovanni Corbetta, D.G. di Ecopneus, ha spiegato che il riciclo dei pneumatici fa bene alla bilancia commerciale italiana perché la gomma viene prodotta tipicamente in Medio Oriente e nel Sud Est asiatico. Giancarlo Morandi, Presidente Cobat – consorzio nazionale raccolta e riciclo, raccoglie 14 milioni di pezzi all’anno da 30 anni. Oggi hanno attivi diversi progetti per la migliore gestione dei rifiuti.

Tommaso Campanile, Presidente Conoe (Consorzio obbligatorio nazionale di raccolta e trattamento oli vegetali e grassi animali) ha posto l’accento sul grande valore dell’olio esausto che da rifiuto pericoloso può diventare, ad esempio, una saponetta o carburante biodiesel. Alessandro Massalin (Dir.Com. Officina dell’Ambiente) ha parlato del trattamento delle scorie di RSU (Rifiuti Solidi Urbani). Dal 2001, Officina dell'Ambiente produce una Materia Prima Seconda per l'edilizia denominata Matrix®, ottenuta dal trattamento e la valorizzazione delle scorie da termovalorizzazione dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU).

Paola Ficco, avvocato e Direttore della rivista “Rifiuti – Bollettino di informazione Normativa”, ha detto che la madre di tutte le guerre è la diminuzione dei rifiuti. Il concetto di rifiuto è giuridico e si scontra spesso con le esigenze economiche. Giurisprudenza e economia si devono parlare.

 

Franco Fassio dell’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo e consigliere nazionale Slow Food, ha fatto notare che il valore del cibo sprecato a livello mondiale è di 750 miliardi di euro. La FAO dice che servono 33,5 miliardi per sconfiggere la fame nel mondo. Fabio Fava dell’Università di Bologna ha detto che è importante capire se lo scarto è un sottoprodotto e che gli scarti organici si possono valorizzare con le bioraffinerie per dare nuove opportunità alle aree rurali. Stefano Mazzetti, presidente di Sprecozero.net e sindaco di Sasso Marconi ha spiegato il progetto attivato con il prof.Segrè per condividere le buone pratiche sulla gestione dei rifiuti. Il Ministro Gianluca Galletti ha sottolineato come l’ambiente sia stato vissuto sempre come un vincolo, con l’economia circolare uniamo l’economia con le politiche ambientali. Dobbiamo individuare gli strumenti per diffondere l’economia circolare. Le imprese devono fare utili quindi ci vogliono strumenti per unire economia e ambiente. In Emilia Romagna abbiamo la banca dati più grande del mondo sull’ambiente. Avere la banca dati è strategico per il futuro.

 

Nel pomeriggio Luca Mercalli della Società Metereologica Italiana ha messo in luce come il mondo politico attuale stia tentando di cambiare qualcosa ma senza cambiare nulla. I dati ci dicono che il pianeta sta andando verso il collasso, bisogna rientrare nei parametri tramite l’economia circolare che è una delle proposte più forti per fare questo. Il riscaldamento globale del pianeta sta aumentando drammaticamente. Un americano emette 3 volte in più di CO2 rispetto ad un cinese.

Lucio Cavazzoni, Presidente di Alce Nero. La produzione biologica significa conservazione della biodiversità. Nel biologico c’è l’idea di unire produttore e consumatore. Città e campagna devono vivere in simbiosi. La circolarità è cultura perché con l’economia circolare stiamo tornando a ciò che ha governato la natura secoli fa. Andrea Segrè, Presidente Fondazione FICO, parla di economia circolare come economia della natura. Nell’aspetto di rete è importante il cambiamento del modello di business. Alessandro Russo, Presidente Cap Holding, consorzio di rete fra le 8 aziende dell’acqua della Lombardia, hanno messo in luce i risparmi derivanti dalla collaborazione fra aziende anche in termini di forniture con gare comuni.

 

Elisabetta Bottazzoli di Conai ha spiegato che Conai è un network di quasi un milione di imprese che ha la circolarità nel sangue. È una rete che garantisce flussi economici ai comuni che fanno raccolta differenziata. Hanno rimesso in riciclo 4 milioni di rifiuti di imballaggi. Giuseppina Gualtieri, Presidente e A.d. TPER, spiega che l’economia circolare può essere un modello di business o una politica di mobilità. Le tecnologie sono note da anni, il problema è l’utilizzo di queste tecnologie. Tper ha fatto una scelta di open data per poter permettere liberamente di inventare nuove applicazioni nel settore dei trasporti

Roberto Cavallo, divulgatore ambientale, ha spiegato che nella comunicazione dell’economia circolare sono importantissimi i numeri, ma l’economia circolare rischia di essere una moda passeggera. Patrizia Cecchi, Direttore Fiere Italia IEG Expo organizzatore di Ecomondo, dice che l’economia circolare deve pian piano contaminare tutti gli attori del sistema. Enrico Fontana, Responsabile nazionale Economia civile Legambiente, afferma che dobbiamo essere in grado di suscitare una visione.

 

Nicola Monti, executive vice president divisione asset energia elettrica e ingegneria – Edison group, dice che l’industria è fatta a silos, gli interlocutori della filiera non si parlavano, oggi con impianti elettrici più piccoli si devono parlare. Il rapporto è molto più diretto con il cliente finale e quindi si dialoga sempre di più con il territorio. Per Marco Palmieri, A.d. Piquadro, l’economia circolare non è percepita dal consumatore. La comunicazione dovrebbe essere aspirazionale, il consumatore dovrebbe fare la domanda e l’industria adeguarsi di conseguenza.  

I lavori sono stati conclusi da Alessandro Bratti, Presidente Commissione bicamerale d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati – Componente Commissione Ambiente della Camera. Per il parlamentare Bratti non per forza si deve legiferare su tutto perché se no si ingessa il meccanismo dell’economia circolare. Si può ovviare emanando delle direttive tecniche. Chi scrive le direttive si deve prendere delle responsabilità. Le imprese innovative devono essere premiate rispetto a quelle che trovano delle scorciatoie in termini di rifiuti. Il fronte dei controlli è strategico per tenere fuori dal mercato le imprese che provano ad imbrogliare. Economia circolare e green economy non sono tutto bello. Non si può non avere sul territorio l’impiantistica per il riciclo dei rifiuti. E’ dura per gli amministratori affrontare questi argomenti con i cittadini ma è necessario.

 
 
Ultimo aggiornamento: 24-08-2017