'La Carovana delle donne per i diritti umani di genere', i risultati del progetto di Trama di Terre

 
 

Uno sportello informativo itinerante che da maggio a ottobre ha incontrato circa 1700 donne

Uno sportello informativo itinerante sui diritti delle donne come donne, come madri, come migranti, nell'accesso al lavoro, alla salute, alla formazione linguistica e professionale e sulle possibilità di uscire da un'esperienza di violenza maschile.
E' stato questo l'obiettivo del progetto dell'associazione Trama di Terre di Imola "La Carovana delle donne per i diritti umani di genere": un camper con uno spazio interno dedicato all'ascolto e un banchetto esterno dove esporre materiali informativi, una biblioteca ambulante e un piccolo spazio per l'intrattenimento di bimbe e bimbi ha girato il territorio imolese e non solo offrendo la possibilità di svolgere colloqui di ascolto, sostegno e orientamento ai servizi con operatrici e mediatrici interculturali, ma anche di dialogare con cittadini e cittadine, migranti e non, nelle piazze, negli esercizi commerciali e negli uffici pubblici.

La Carovana è partita il 31 maggio da Castel Guelfo, primo comune a riconoscere il valore del progetto e a facilitare un veloce disbrigo delle pratiche burocratiche per l'avvio. Sono seguite Imola, Dozza e Castel San Pietro Terme (comuni più grandi dove si è scelto di privilegiare le frazioni di Sesto Imolese, Sasso Morelli, Toscanella e Osteria Grande), Medicina (dove tuttavia per motivi burocratici siamo state costrette a fermarci per tutto il mese di settembre), Casalfiumanese, Borgo Tossignano, Fontanelice, Castel Del Rio, per finire con Mordano.

La Carovana ha svolto 147 presidi per un totale di 228 ore di presenza sui territori, a cui si sono aggiunti alcuni presidi straordinari in occasione di feste di paese o altre iniziative pubbliche, anche al di fuori del Circondario Imolese: il 22 giugno ha fatto tappa alla festa “In viaggio verso infiniti orizzonti”, per il compleanno dell'associazione “Il Ponte Azzurro” di Imola, il 12 agosto all'Acquajoss di Conselice, il 23 agosto al Frogstock festival di Riolo Terme, il 6 e 7 settembre alla festa della CGIL di Imola, il 14 settembre alla festa delle associazioni di Dozza.

Le donne incontrate, alle quali è stata trasmessa direttamente l'informazione sul progetto, sono state circa 1.700. Coloro con cui abbiamo dialogato in maniera più approfondita sono state 741, mentre le donne con cui abbiamo svolto un colloquio individuale sono state 176,  di cui il 38% sono italiane (tra cui 9 italiane di origine straniera), mentre il 62% straniere. Le nazionalità prevalenti sono state quella marocchina, rumena, tunisina e pakistana. La maggior parte delle donne incontrate hanno tra i 25 e i 65 anni, la fascia di età prevalente è quella tra i 35 e i 50. Il target incontrato, essendo i presidi di mattina, è stato principalmente composto da donne che non lavorano perché disoccupate, casalinghe o con professioni molto precarie; donne anziane, collaboratrici domestiche, mamme con bimbi/e molto piccoli/e ma anche operaie del settore agricolo durante la loro pausa pranzo. Delle 176 donne con cui si è svolto almeno un colloquio 40 sono autonome economicamente, 53 non lo sono, mentre in tutti gli altri casi non è stato possibile raccogliere il dato.

I bisogni principali emersi nei colloqui con le donne che si sono rivolte alla Carovana sono stati: poter accedere a corsi di italiano (66), richiesta di informazioni approfondite sul progetto (40), richiesta di ascolto (30) di cui la maggior parte (23) per situazioni di violenza maschile in cui le donne si trovano attualmente o di cui sono state in passato vittime o testimoni. Segue la richiesta di un confronto sui diritti delle donne (21), l'accesso al lavoro (16) e al mondo del volontariato (6), la consulenza legale (5), informazioni sui corsi di formazione per adulti/e e sulla licenza media (4), accesso alla salute (3), accesso alla casa (2), informazioni per il conseguimento della patente di guida (1), su spazi ludico-ricreativi per mamme e bimbi/e (1) e sui diritti legati alla maternità (1).

Relativamente alla richiesta di alfabetizzazione, è emerso con chiarezza il dato allarmante di moltissime donne straniere presenti sul territorio anche da molti anni ma con una scarsa e/o nulla conoscenza della lingua italiana. Delle 66 donne che si sono avvicinate al camper per chiedere informazioni sui corsi di italiano esistenti nel territorio, 39 sono in Italia da una media di 9,6 anni (per le rimanenti non è stato possibile raccogliere il dato). Sempre di queste 66 donne, 9 hanno un buon livello di conoscenza della lingua e vorrebbero perfezionarla, 34 hanno un livello di italiano sufficiente/minimo indispensabile, mentre 6 non parlano per nulla o sono analfabete anche all'origine (2); per le rimanenti non è stato possibile raccogliere il dato.

I principali ostacoli, che sono stati indicati come impedimenti alla partecipazione delle donne ai corsi di italiano in alcuni territori come Casalfiumanese, Medicina e Castel S. Pietro Terme, sono stati la carenza e il costo dei mezzi di trasporto, la presenza di figli e figlie sotto i 3 anni che non frequentano i servizi per l'infanzia e il carico di lavoro di cura quotidiano che fa si che l'istruzione delle donne non sia considerata una priorità per la famiglia.

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